DI SEGUITO AL NOTA STAMPA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI REGGIO CALABRIA
REGGIO CALABRIA – Il voto del parlamento sul disegno di legge Delrio per lo svuotamento delle Province, evidenza la necessità per un’intera classe politica di individuare un capro espiatorio da sacrificare per inseguire l’onda demagogica che da alcuni mesi sta travolgendo il nostro Paese.” A dichiararlo è il presidente del Consiglio provinciale di Reggio Calabria Antonio Eroi. “A fronte di una necessaria operazione di semplificazione del sistema delle Autonomie Locali, si utilizza l’abolizione delle Province come rimedio risolutivo all’inefficienza dell’intera macchina amministrativa del nostro Paese.
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L’Italia ha realmente bisogno di ridurre gli sprechi, ma non si può consentire che da questa esigenza ne derivi uno scempio costituzionale utile solo per gli slogan elettorali o per le prime pagine dei giornali. Se l’obiettivo del Governo è quello di ridurre i costi è bene ricordare che il costo delle Province equivale all’1,3% della spesa pubblica nazionale, e che oltretutto questo provvedimento, cancellerebbe di fatto solo le spese della rappresentanza politica, quantificabile in circa 200 milioni di euro all’anno. Rimarrebbero invariati i costi del personale, anzi, potrebbero addirittura crescere qualora i dipendenti venissero integrati nelle Regioni. Senza considerare poi l’aumento dei centri di spesa che deriverebbe dallo spostamento di alcune funzioni, come la gestione dell’edilizia scolastica ai Comuni, che dovrebbero affidarsi a delle professionalità esterne e stipulare nuovi contratti per il riscaldamento delle strutture.
A tutto questo si aggiunge un altro dato, non economico, ma di pari rilevanza: cancellare un presidio di democrazia, cancellare un livello di rappresentanza, cancellare un riferimento territoriale per i cittadini, significa non ascoltare il bisogno di ascolto che arriva dalle comunità. In questo momento storico, in cui la politica è sempre più in mano ai nominati, si sceglie di eliminare uno degli ultimi, ormai pochi, baluardi democratici rimasti a sostegno della macchina amministrativa del nostro Paese.
Gli amministratori locali, che oggi hanno sempre meno possibilità di dare risposte ai cittadini, devono schierarsi contro questo disegno di legge che rischia di far finire nel caos l’intero comparto delle autonomie locali. L’attuale classe politica che armeggia e prende tempo per la riduzione dei propri privilegi, è ormai lontana anni luce dalle reali problematiche che affliggono i nostri territori. Occorre allora che gli amministratori locali, con il sostegno della società civile, si mettano insieme per rilanciare sul tavolo della politica le reali esigenze delle comunità. Per far sì che ciò avvenga è indispensabile ripartire dall’ascolto, dalle vocazioni dei territori, dai prodotti locali. Dalla crisi si esce con proposte creative ma concrete, la demagogia (la storia lo insegna), ha causato nel tempo solo tensioni sociali.
Il nostro Paese, la Calabria in particolare, ha bisogno di un movimento territoriale che si faccia carico di queste necessità, che ritrovi nell’unicità dei territori la spinta ideale. Per tali motivi presenteremo anche alla Provincia di Reggio Calabria il libro del presidente Greco per dimostrare che il commissariamento della politica nuoce a tutti e soprattutto ai cittadini. Il 9 gennaio nella sala consiliare apriremo alla cittadinanza la possibilità di dire come la pensa sulla scure che si sta abbattendo sulle uniche istituzioni elette democraticamente.