DALL’UFFICIO STAMPA DEL COMUNE DI GERACE RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO QUANTO SEGUE:
La conferma è arrivata dalla voce del Ministro per gli Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta. All’altro capo del telefono, il sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli. Il Senato – con 160 voti favorevoli (106 i contrari) su 266 votanti – ha da poco approvato il maxiemendamento sostitutivo del Disegno di Legge n. 1582 di conversione del Decreto Legge n.90 sulla pubblica amministrazione, sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia.
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Il testo – che dispone la soppressione “a decorrere dal 1° luglio 2015 delle sezioni staccate di tribunale amministrativo regionale aventi sede in comuni che non sono sedi di corte d’appello”, così come approvato dalla Commissione Affari Costituzionali il 22 luglio scorso – tornerà ora all’esame della Camera, dove i numeri del Governo ne rendono certa l’approvazione e, con essa, la definitiva scongiura della chiusura del Tar di Reggio Calabria, città che è appunto sede di Corte d’Appello.
«Apprendo la notizia dell’approvazione del maxiemendamento che scongiura la soppressione del Tar di Reggio Calabria con viva soddisfazione – commenta il primo cittadino geracese – sia perché lo stesso dimostra che si sono compresi gli enormi eventuali disagi operativi, gestionali e organizzativi, con oneri a carico dei cittadini e per le pubbliche amministrazioni, che si sarebbero prodotti, e sia perché è stato dimostrato che una sinergica opposizione verso un provvedimento dagli effetti oggettivamente negativi è stata vincente. Per questo motivo – ha aggiunto Varacalli – ringrazio il Presidente e il Consiglio Direttivo dell’Anci per aver da subito fatto propria la legittima opposizione levatasi dall’intera area della costituenda città metropolitana di Reggio Calabria».
Era il 3 luglio scorso quando il Consiglio Nazionale dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), fece infatti propri i due ordini del giorno illustrati alla presenza del Presidente Anci Piero Fassino e delDirettivo Anci da Varacalli, Sindaco di Gerace e dirigente nazionale Anci.
Uno dei due ordini del giorno riguardava proprio la soppressione della sezione del TAR di Reggio Calabria e, di seguito, se ne riporta interamente il testo:
“La norma di cui all’art. 18 comma 2 del Decreto Legge n. 90/2014 ha previsto la soppressione di tutte le Sezioni distaccate dei Tribunali Amministrativi Regionali, tra le quali può annoverarsi quella di Reggio Calabria.
La detta soppressione incide, con ingiusto sacrificio, sull’esercizio dei diritti e degli interessi della intera area della Provincia di Reggio Calabria (che coincide col Distretto della locale Corte d’Appello) e della costituenda Città Metropolitana, ed impone quindi – anche nella delicata fase della vita civile e politica nazionale e della vasta area in questione, che comprende quasi 100 Comuni – che l’ANCI attraverso i suoi Organi assuma una netta posizione al fine di scongiurare, nel passaggio parlamentare della conversione in legge, la detta cancellazione del detto Presidio della Giustizia Amministrativa.
Qui devono evidenziarsi i principali motivi di dissenso rispetto alla previsione della anzidetta soppressione del Presidio di Giustizia in questione.
1) L’art. 18 comma 2 del citato decreto è stato approvato in violazione dei principi costituzionali che attengono alla decretazione di urgenza (art. 76 della Costituzione), poiché modifica le norme a carattere ordinamentale della legge istitutiva dei TAR e delle Sezioni Staccate, la n. 1034 del 1971;
2) È chiaro il contrasto della decisione di sopprimere la Sezione Staccata del TAR di Reggio Calabria rispetto alla particolare precaria situazione di legalità ed economica in cui versa la Provincia di Reggio Calabria, nella quale situazione è indispensabile il mantenimento del Presidio di Giustizia Amministrativa, a garanzia della osservanza delle leggi e per un efficace contrasto alla illegalità, al malaffare, alla corruzione e alla criminalità, nell’interesse delle amministrazioni locali e dei cittadini della costituenda Città Metropolitana di Reggio Calabria;
3) Il TAR sezione di Reggio Calabria dal 1975 ha regolarmente funzionato ed è ospitato in locali del Demanio (senza alcuna spesa per l’Erario), consolidando nel tempo l’esercizio delle funzioni giurisdizionali, connotate da autonomia gestionale e finanziaria, con un afflusso di cause di gran lunga superiore ad altri Tribunali Amministrativi, con un numero medio di oltre 700 ricorsi iscritti ogni anno;
4) La detta soppressione creerà notevole disfunzione organizzativa e gestionale, nonché gravi disagi e nuovi oneri di personale in mobilità, oltre ancora a maggiori oneri per le pubbliche amministrazioni coinvolte nel contenzioso amministrativo, per le Avvocature degli enti pubblici e per l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Reggio Calabria;
5) Si consideri, infine, che Reggio Calabria è sede del Consiglio Regionale della Calabria, che è il Parlamento della Regione ed il massimo Organo elettivo democratico della stessa.
Pertanto, si rivolge invito ed impegna il Consiglio Nazionale dell’ANCI, il Presidente ed il Consiglio direttivo, a voler sostenere – per le anzidette motivazioni – nelle sedi parlamentari competenti la non conversione della norma dell’ art. 18 comma 2 cit., ed a sostegno quindi delle ragioni del mantenimento della Sezione Distaccata del TAR di Reggio Calabria e delle altre Sezioni che costituiscono un Presidio di Giustizia Amministrativa indispensabile e di eguale rilevanza a quella calabrese.
Il 7 luglio scorso, inoltre, la Giunta Comunale di Gerace – con delibera n. 54 – esprimeva il proprio netto e motivato dissenso verso le disposizioni del D.L. 90/2014 e aderiva alla petizione contro la soppressione della sezione reggina del TAR promossa dalla Camera degli Avvocati Amministrativi Distrettuali di Reggio Calabria, inviando per di più una copia della delibera in questione al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, ai Presidenti di Camera e Senato, e al Ministro della Giustizia.
A distanza di un mese, il Tar di Reggio Calabria è salvo.