di Patrizia Massara Di Nallo (foto fonte Wikipedia)
REGGIO CALABRIA – Come ogni anno hanno inizio gli appuntamenti, presso l’Eremo dei frati Cappuccini di Reggio Calabria, con l’itinerario dei Sette Sabati di preghiera in onore della Madonna della Consolazione, patrona di Reggio. Secondo storici locali, la tradizione dei sette sabati avrebbe avuto origine nel 1693 in un momento,per la Città, di gravi calamità pubbliche.
Quest’anno il primo sabato sarà il 3 agosto e segnerà l’inizio dell’ accompagnamento spirituale in onore di Maria Madre della Consolazione, che si concluderà sabato 14 settembre (come tradizione il secondo sabato di settembre), giorno della “discesa” della venerata Effigie della Madonna della Consolazione. Ogni sabato sarà dedicato a un tema particolare legato alla vita della Vergine Maria e il programma della giornata prevede le celebrazioni, al mattino, delle Sante Messe alle 6:30, alle 8 e alle 9:30; alle 17 ci sarà la Preghiera alla Madonna della Consolazione e la Litania composta dal Venerabile Padre Gesualdo Melacrinò da Reggio Calabria; a seguire, alle 17:30, la Santa Messa, e alle 18:45 la Celebrazione Mariana a cura della Fondazione “Regina Consolatrice del Santo Rosario”.
Tutti i sabati saranno preceduti, nei venerdì antecedenti, alle ore 18 , dalla Celebrazione Mariana a cura del “Piccolo Ufficio della Madonna”; dalla Santa Messa alle ore 19 e alle 21dalla Celebrazione Vigiliare e Catechesi Mariana guidata da un sacerdote. Venerdì 13 settembre, vigilia della processione, le celebrazioni cominceranno alle 10 con la Santa Messa e il pellegrinaggio della Comunità San Paolo; alle 12 ci sarà la Preghiera dell’Angelus con il tradizionale cambio delle corone dell’Effigie della Madonna della Consolazione; alle 17 la Preghiera alla Madonna della Consolazione e Litania composte dal Venerabile padre Gesualdo Melacrinò ; alle 17:30 la Santa Messa; alle 19 la Celebrazione Mariana; alle 19:30 la Santa Messa animata dal Coro dell’Eremo; alle 21 avrà inizio la Veglia Mariana presieduta da monsignor Fortunato Morrone, arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova, e sarà accolta la Reliquia della “Santa Croce”, mentre la Messa delle 24 sarà presieduta da Fra’ Francesco Donato, Vicario Provinciale. Il programma sarà differente per sabato 14 settembre, settimo ed ultimo dei Sette Sabati, che coincide inoltre con la Festa dell’Esaltazione della Santa Croce ed ha come tema Maria Maestra di Preghiera, Madre della Chiesa e della Consolazione. Quindi sabato 14 Settembre saranno celebrate, al mattino, le messe alle 4:30, alle 5:30 e alle 6:30 e quest’ultima sarà presieduta da Monsignor Salvatore Nunnari, arcivescovo emerito di Cosenza-Bisignano e storico assistente dei portatori della Vara. Alle ore 8, circa, inizierà la processione della Venerata Effigie della Madonna della Consolazione dalla Basilica dell’Eremo verso la Basilica Cattedrale.Il poeta dialettale reggino Ciccio Errigo è autore di questo famoso detto popolare «Cu terremoti, cu guèrri e cu pàci,sta fèsta si fìci, sta fèsta si fàci!», in italiano «Con i terremoti, in tempi di guerra e di pace,questa festa si è fatta e questa festa si fa!»
La festa della Madonna della Consolazione è il principale evento religioso, celebrato in onore della patrona della città, di Reggio Calabria. Per quanto riguarda le origini della venerazione, secondo la tradizione un quadro della Madonna fu ritrovato da un contadino mentre zappava la terra e, in seguito, la medesima effige parlò ad un frate Cappuccino in preghiera dinanzi ad esso per chiedere alla Vergine aiuto e protezione per salvare dalla pestilenza la città. La Vergine, che ascoltò la supplica in favore alla popolazione reggina, chiese al frate che si facesse da quel giorno in poi, ogni anno, una solenne processione di ringraziamento. La leggenda vuole, inoltre, che il dipinto, trasportato più volte nel Duomo della città, riappariva miracolosamente presso il luogo dove era stata ritrovato e dove poi sarebbe sorta la Basilica dell’Eremo, nella quale il quadro viene ancora oggi custodito perla maggior parte dell’anno.
Nel 1532 i frati Cappuccini si trasferirono presso l’attuale Basilica dell’Eremo, dove, al tempo, sorgeva una piccola cappella dedicata proprio alla Madonna della Consolazione, con all’interno una icona della Vergine oggi andata perduta. Il nobile Camillo Diano commissionò (forse) al pittore reggino Nicolò Andrea Capriolo la realizzazione di un nuovo quadro di dimensioni maggiori. Riporta il saggista Alfonso Frangipane che la firma Caprì o Capriolo è oggi difficilmente leggibile per intero e infatti sul cartiglio si riconoscono chiaramente soltanto le due parole “Andria pitturi” e s’intravede la data 1547. Quindi il dipinto portato in processione fu realizzato nel 1547, misura 129,5 cm. in larghezza e 135 cm. in altezza, esclusa la cornice di ferro. Raffigura la Vergine seduta in trono che sorregge Gesù Bambino tra san Francesco con una croce e nella mano destra il libro della Bibbia (nelle poche righe del libro è possibile leggere: “In principio creavit Deus c(a)elum terra autem erat inanis et vacua “, ossia: “In principio Dio creò il cielo, la terra invece era senza vita e vuota”), e dall’altro lato sant’Antonio di Padova con il giglio ed il libro della scienza teologica. In alto due angeli incoronano la Vergine con in mano una palma.
Nel 1567-1577 una tremenda pestilenza flagellò la città e si racconta, appunto, che al frate Cappuccino Antonino Tripodi, in preghiera di fronte al quadro, apparve la Madonna che annunciava la fine dell’epidemia. Seguì un pellegrinaggio collettivo del popolo reggino alla Basilica dell’Eremo per ringraziare la Vergine. Comunque la prima processione del quadro della Madonna della Consolazione viene fatta risalire al 1636 e il 24 giugno 1657, con un atto notarile presso il notaio Cristoforo Latella, la città di Reggio si impegnò ad offrire ogni anno, in occasione della festa, un cero votivo e con Decreto della Santa Congregazione dei Riti del 26 agosto 1752 la Madonna che raffigura il dipinto fu dichiarata “Patrona della città”.Quando nel 1693 un terremoto colpì la Sicilia e risparmiò Reggio, il popolo reggino, per ringraziamento, portò ancora una volta in processione l’Effigie, cui vennero aggiunte una cornice in argento donata proprio dai cittadini, due corone in argento donate dall’Amministrazione, e un velo di raso color cremisi (il colore della città).
La devozione alla Madonna della Consolazione si è rinnovata nel corso dei secoli successivi soprattutto in concomitanza con eventi di natura tragica come pestilenze e terremoti che rafforzarono il legame dei cittadini di Reggio verso la Madonna e la Sacra Effigie,mentre nel 1982 il quadro venne trafugato dall’Eremo provocando sgomento nell’intera cittadinanza finchè non fu ritrovato, dopo pochi giorni, proprio nei pressi della Basilica.La Vara, che sorregge il quadro durante la processione ed eseguita tra il 1824 e il 1831, è stata oggetto nel 2020 di un completo restauro e riconsegnata alla Città nel 2021. Alta 5 metri e pesante oltre 12 quintali, è in lamina d’argento sbalzato su anima di legno. Dapprima il privilegio di portarla esclusivamente a spalla era riservato ai pescatori e ai marinai, che assolvono ormai da molti secoli questo compito, e soltanto dalla metà del XX secolo ad oggi, per disposizione diocesana, il trasporto è affidato ai più di cinquecento portatori, provenienti dai diversi ambiti sociali, che a turno si danno il cambio per sostenere il peso lungo tutto il tragitto della processione (il percorso dalla Basilica dell’Eremo, parte alta della città, fino al Duomo, parte bassa della città, è di circa 3,5 km con un dislivello di 158 metri).
Il dipinto viene portato dentro la Cattedrale dai “portatori della Vara”con la tradizionale e suggestiva “volata”, che consiste nel fare di corsa l’ultimo tratto della processione, dall’inizio della Piazza del Duomo fin davanti alla scalinata della Cattedrale.
A conclusione dei giorni di festa, il martedì successivo alla processione del secondo sabato di settembre, il quadro viene nuovamente portato in processione sul Corso Garibaldi per poi rientrare in Cattedrale, dove rimane fino alla domenica successiva al 21 novembre (festa della presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio), quando la Vara con il quadro vengono riportati, con una terza processione, alla Basilica dell’Eremo.
Di seguito inno cantato, dedicato alla Madonna della Consolazione di Reggio, la cui musica è del compositore reggino Pasquale Benintende e il testo di don Angelo Bartoli (tratto dal sito www.madonnadellaconsolazione.com)
Vergine bella e santa,Madre di Dio, Maria,di canti un’armonialieti leviamo a Te.
Consolatrice nostra, il viso tuo ci mostra: sorridici qual stella, Madonna santa e bella!
Con gioia e con desìoReggio ti pensa e t’ama;Regina sua ti chiamaed avvocata ognor. Consolatrice nostra…
Fosti palladio e scudoin tempi di gran duolo,quando su questo suolola sorte ria gravò. Consolatrice nostra…
Chi mai ridir potrebbe,Vergine, i tuoi favori,che sempre in tutti i cuorispargesti a profusion. Consolatrice nostra…
Dov’era pianto e strazioper Te tornò il sereno:dal tuo materno senole grazie si partir. Consolatrice nostra…
Or dunque, cara Madre,su noi gli sguardi posa,sollecita, amorosa:siam servi tuoi fedel. Consolatrice nostra…
Grazia, Maria, per noi;grazia per quanti amiamo!Che tutti un dì veniamolieti a lodarti in ciel. Consolatrice nostra…