di Patrizia Massara Di Nallo
REGGIO CALABRIA – A Reggio, sabato 28 settembre, torna la Giornata Nazionale Abio, che quest’anno raggiunge la sua ventesima edizione L’associazione di volontari Abio si prefigge di accompagnare i bambini e gli adolescenti con le loro famiglie durante l’ospedalizzazione perché questa sia meno traumatica. Da oltre 45 anni quest’associazione fornisce un servizio di sostegno alle famiglie offrendo ascolto, ambienti a misura di bambino e attenzioni specifiche ai piccoli degenti con giochi, sorrisi e presenza nei reparti aiutandoli così a superare l’impatto con l’ospedale. Tutto ha avuto inizio nel 1978 quando un piccolo gruppo di persone accoglie l’appello di Giuseppe Zaffaroni, primario di chirurgia infantile presso il padiglione “Alfieri” dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, e sceglie di dedicare il suo tempo ai bambini ricoverati in ospedale. Oggi conta su circa 5.000 volontari presenti in oltre 200 reparti di pediatria, riuniti in più di 58 organizzazioni sparse sull’intero territorio italiano.
Quest’anno è la ventesima edizione della manifestazione che si svolgerà nelle principali piazze delle città dove è già presente questo servizio di volontariato. A Reggio, l’evento che ha ricevuto il patrocinio del Comune, si svolgerà nella postazione allestita sul Corso Garibaldi, 325 (lato scalinata Teatro F. Cilea), dove per i bimbi sono riservati giochi, palloncini e tanto divertimento. Inoltre, sarà possibile ascoltare le testimonianze dei volontari per comprendere cosa significhi svolgere il servizio in ospedale accanto a quelli che sono tra i più fragili dei pazienti. In piazza verranno portati i disegni eseguiti dai bambini con fantasia a testimonianza del loro entusiasmo, dei loro pensieri e desideri. Sorrisi e colori che riflettono lo stato d’animo dei pazienti, delle famiglie e dei volontari in un interscambio continuo di leggerezza e forza di volontà senza perdere del tutto il contatto con il mondo esterno e con le abitudini giornaliere sconvolte dalla prova.
Al contempo, ed è questo lo scopo principale dell’evento, si potrà sostenere Abio tramite un’offerta, ricevendo anche un cestino di ottime pere e il ricavato verrà utilizzato per organizzare nuovi corsi di formazione rivolti a chi è già volontario e a chi desidera impegnarsi in questo percorso. Infatti, per prestare il miglior servizio possibile, i volontari dell’Abio seguono costantemente corsi di formazione per garantire l’adeguato sostegno ai piccoli che trascorrono dei momenti, più o meno lunghi, in un contesto così delicato. Ed è proprio la formazione, imprescindibile per ogni volontario, il cardine su cui si fonda Abio.
In una società connotata in tutti i campi dall’egoismo e dall’indifferenza e in cui parte dell’umanità è dominata dal carrierismo e dal successo, occorrerebbe incentivare con la partecipazione attiva o almeno con un sostegno tangibile la nobile scelta del volontariato, espressione alta di carità, sia essa religiosa o laica, del dono di una parte di sé in tempo ed energia nella convinzione che il cuore della solidarietà umana continuerà a battere nel cuore del mondo rendendolo sempre più vivibile. Regalare momenti di gioco e di svago ai piccoli, duramente provati dalla malattia, equivale a rendere meno problematica la loro degenza in ospedale anche proponendo loro delle attività consuete che possano ricreare in minima parte l’ambiente domestico. Sorridere può aiutare molto, perché secondo molti studiosi ci fa sentire meglio all’istante e secondo la teoria del feedback facciale le espressioni del viso innescano nel cervello degli stimoli che suscitano delle emozioni, in questo caso positive.