R & P
Cara Presidente Santelli,
la sua esternazione sull’eccessivo utilizzo del lavoro agile in
Regione Calabria, appare
veramente infelice. Ci perdoni, ma questa presa di posizione non si riesce a
comprenderla, specialmente alla luce dei dati odierni sull’emergenza COVID – 19
che, è
bene ricordarlo, non mostrano una involuzione, bensì, solo una leggera
attenuazione sulla
curva (sempre in salita) dei contagi e dei decessi.
Così come è difficile comprendere come, in presenza di un decreto del
Presidente del
Consiglio e di una ordinanza da lei firmata, atti che stabiliscono che le
amministrazioni
devono assicurare il ricorso al lavoro agile per la quasi totalità del
personale, ad
esclusione di quei lavoratori che svolgono attività indifferibili, ora, a metà
del guado si
vorrebbe fare dietrofront.
Al riguardo, è bene rammentare che, proprio qualche giorno fa, anche il Governo
e le
OO.SS. hanno sottoscritto un protocollo per la prevenzione e la sicurezza dei
dipendenti
pubblici in ordine all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, riaffermando la
priorità dello smart working.
Se volgiamo lo sguardo all’indietro, solo ad un paio di settimane, ci rendiamo
conto che
proprio grazie a queste norme che consentono il distanziamento sociale siamo
riusciti,
almeno alle nostre latitudini, a contenere l’epidemia.
La Cittadella Regionale, come gli uffici periferici, sono divenuti un
contenitore affollato da
dipendenti, anche in ragione delle nuove funzioni che la legge Del Rio ha
riattribuito alle
Regioni e, si sa, l’assembramento all’interno di uffici, anche a causa del
sovraffollamento,
può essere un enorme incubatore e diffusore del virus. Per non parlare dello
stato in cui
versa la stragrande maggioranza degli uffici periferici, la cui condizione è
aggravata da
carenti condizioni igienico-sanitarie.
Tra l’altro, Presidente, è proprio di oggi la decisione del Governo di
prorogare fino al 3
maggio la chiusura della stragrande maggioranza delle
attività.
In virtù di quanto detto, la sua imprudente esternazione, oltre al rischio
contagio, può
avere una ulteriore ricaduta negativa, inducendo a pensare che in un momento
così difficile i lavoratori stiano tranquilli a casa senza far nulla, mentre i
dipendenti pubblici, è
bene ricordarlo, non hanno mai smesso di lavorare.
Né è prova la pubblicazione di decine e decine di atti prodotti in questi
giorni che
consentono alla macchina amministrativa della Regione di funzionare
normalmente, dando riscontro della continuità produttiva dei dipendenti.
Piuttosto che creare punti di rottura, la invitiamo, Presidente, da subito, a
convocarci,
anche in forme nuove, quali le videoconferenze, per programmare fin da adesso
la
cosiddetta fase 2.
E’ noto che, fin tanto che non si troverà un’adeguata cura, bisognerà
attrezzarsi a
convivere con questo virus e questo tempo potrebbe essere utile per elaborare e
predisporre un nuovo modello organizzativo, tenendo conto dell’esperienza
vissuta in
questi giorni.
Una maggiore utilizzazione dello smart working, oltre che
essere una esigenza attuale, potrebbe essere uno strumento di grande
innovazione e flessibilità per il futuro, mettendoci al passo con i tempi in
cui viviamo, dove sempre più velocemente gli uffici e i luoghi di lavoro si
tengono insieme anche a migliaia di chilometri di distanza, attraverso reti
telematiche, oltre che rappresentare, come in questo tempo, una necessità di
sicurezza e salvaguardia della salute di tutti i dipendenti regionali.
Il Segretario Generale
FP CGIL Calabria
Alessandra Baldari*
Il Segretario Aziendale FP CGIL
Regione Calabria Giunta Regionale
Ferdinando Schipano*