di Gianluca Albanese (foto d’archivio di Enzo Lacopo)
SIDERNO – La situazione di emergenza e gravità assoluta dei contagi della Locride (a oggi sono più di 500 i cittadini positivi, di cui 17 ricoverati al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria) impone scelte di responsabilità rispetto all’esigenza di individuare posti letto per pazienti CoVid all’ospedale di Locri.
Per questo, dall’assemblea dei sindaci della Locride che si è appena conclusa, giunge una sostanziale ratifica della posizione che domani, in occasione della riunione del Comitato di rappresentanza dei sindaci presso l’Asp, convocata dal sindaco metropolitano Falcomatà su richiesta del commissario dell’Asp Gianluigi Scaffidi, il primo cittadino di Locri Giovanni Calabrese rappresenterà a nome di tutti i colleghi locridei.
Insomma, sì alla creazione dei posti CoVid a Locri ma in sicurezza, preservando l’offerta sanitaria dell’intero ospedale, e per un periodo limitato, senza tralasciare il percorso tale da portare alla creazione contestuale di strutture in cui i pazienti Covid possano essere curati in maniera continuata, magari l’area ex uffici amministrativi dell’ospedale di Locri (per la quale basterebbe spendere, come ha ricordato Calabrese, circa 18000 euro) o l’ex ospedale di Siderno.
E senza, ovviamente, condividere ogni ipotesi di conversione totale del nosocomio di Locri in ospedale Covid.
E’ quanto è emerso al termine dei lavori dell’assemblea dei sindaci che ha avuto luogo questa sera e che ha visto il ritorno della presidentessa Kety Belcastro, anch’ella colpita dal Covid e reduce da un lungo periodo di terapia e quarantena domiciliare.
Il sindaco di Brancaleone Garoffolo ha già anticipato che l’iter per creare i posti letto supplementari all’ospedale di Melito Porto Salvo è già in una fase avanzata.
Nella sua relazione, il delegato alla sanità dell’assemblea, Giovanni Calabrese ha ripercorso le tappe fondamentali della scelta dei vertici dell’Asp di creare 10/15 posti letto per pazienti Covid negli ospedali di Melito Porto Salvo e Locri per ovviare alla prossima saturazione dei posti nel reparto Covid del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, altrimenti gli ammalati di Covid nella Locride che necessitano di ricoveri ospedalieri, rischiano di essere trasportati anche fuori regione.
La ratio della scelta è chiara e prima di arrivare alla riunione di domani del comitato di rappresentanza dei sindaci presso l’Asp ci sono state diverse interlocuzioni urgenti sul tema, non ultima quella del Prefetto di Reggio Calabria che ha accolto il grido di allarme dei sindaci dopo che si era diffusa la voce di una totale riconversione dell’ospedale di Locri in ospedale Covid “Con contestuale evacuazione – ha detto il sindaco di Locri – di tutti i pazienti ricoverati. Oggi i contagi sono in forte crescita, sia a Locri laddove sono scoppiati focolai in attività commerciali e scuole per l’infanzia che in altri centri come Ardore e Bivongi. Questi dati ci spingono a pensare che i posti aggiuntivi servono domani e non tra 20-30 giorni.
La politica nazionale e quella regionale – ha aggiunto Calabrese – hanno fallito.
Non c’era un ospedale da campo a Locri, ma solo una tenda che non serviva. Avevo già ricordato a tutti i livelli dell’esistenza dell’ex ospedale di Siderno e della possibilità di adeguare l’area ex uffici amministrativi con una spesa di 18.000 euro e nessuno ha raccolto questi appelli.
Ora serve affrontare questa emergenza e concordiamo sul reparto Covid in sicurezza all’ospedale di Locri. Noi sindaci abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare ma non siamo stati ascoltati. Oggi scopriamo dal commissario Scaffidi che l’Asp non ha fatto 494 assunzioni autorizzate, e questo è gravissimo. Hanno fallito non facendo il reparto CoVid negli uffici amministrativi e ricordo a me stesso che dei 17 morti di Locri almeno 11 potevano salvarsi”.
Dopo numerosi interventi, tra cui quelli dei sindaci di Marina di Gioiosa, Ardore, Grotteria, Bovalino, Roccella e Benestare che, seppur con diversi accenti, concordavano sulla linea comune, è stata la volta della sintesi finale, che la presidente Belcastro ha affidato allo stesso Calabrese.
“La proposta del reparto negli uffici amministrativi o dell’ex ospedale di Siderno è ancora in piedi e da domani mattina bisogna lavorarci, ma adesso non possiamo fare le barricate in questa situazione emergenziale. Di sicuro siamo contrari a qualsiasi forma di riconversione totale dell’ospedale. Questo è il momento più difficile della pandemia e 15 posti letto potrebbero essere non sufficienti. Oggi molti cittadini non capiscono la situazione e continuano a fare feste private e ricevimenti in casa e anche la riapertura delle scuole è un problema. E’ il momento di tenere alta l’attenzione ed evitare ogni comportamento che possa favorire i contagi: inutile prendersela con le autorità quando tutti i cittadini devono fare la propria parte”.