di Redazione
Anche i segretari dei Circoli Pd di Bianco e Bovalino, con una nota pervenuta in redazione, manifestano il loro sconcerto riguardo la revoca del finanziamento di euro 33.397.678,25 destinato al presidio ospedaliero di Locri “sulla Gazzetta Ufficiale n. 237 del 10 ottobre 2022 – scrivono – si legge che con nota prot- 334114 del 18 luglio 2022, la Regione Calabria ha richiesto di espungere gli interventi inseriti nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 febbraio 2021 tra cui, al primo posto, è indicata la riqualificazione strutturale ed adeguamento normativo del PO di Locri – padiglione Piastra – importo pari ad euro 33.397.678,25”.
“Questa notizia – continuano – crea sbigottimento. Si pensava che si era già toccato il fondo, ma ancora ci sarà di peggio per l’intero territorio della Locride, che appare irrimediabilmente condannato, mentre ha bisogno di ulteriori e più consistenti finanziamenti per rimettere in piedi un nosocomio che ha svolto una funzione imprescindibile nel corso dei decenni, mentre oggi è ridotto ad un servizio pubblico di quarta serie a causa di un ridimensionamento operato nel corso dell’ultimo ventennio. A fare le spese di tutte queste scellerate decisioni – aggiungono – siamo sempre noi, che non siamo nemmeno considerati cittadini di categoria inferiore (molto inferiore!), ma nemmeno cittadini. Invece, di fronte a questo stato di cose si deve reagire con forza, ricorrendo ad ogni mezzo per far recedere la Regione Calabria da questa terribile decisione”.
“Questo circolo Pd – conclude la nota – è fortemente convinto della necessità di dare il proprio contributo partecipando alla lotta per la difesa del diritto alla salute di tutti i cittadini di questo comprensorio, sempre più costretti a varcare anche i confini regionali per usufruire elle cure necessaria per la tutela della propria salute. Poiché la battaglia sarà lunga ed estenuatane, questo Circolo invita le altre forze politiche e le associazioni presenti sul territorio a lottare insieme per la difesa dei nostri insopprimibili diritti”.