di Antonio Baldari
LOCRI – Avevano espresso il proprio plauso per il provvedimento adottato dal commissario straordinario dell’Asp 5 di Reggio Calabria, Santo Gioffré, di revoca degli incarichi sanitari a loro dire affidati in maniera illegittima, comunque rimarcando il volere continuare “sulla strada intrapresa e che non siano consentiti atteggiamenti dilatori o omissivi” – scrivevano Nuccio Azzarà, Francesco Politanò e Nicola Simone lo scorso 19 agosto; orbene, oggi, a distanza di quindici giorni, stando sempre a quanto scrive l’anzidetta segreteria sindacale provinciale della Uil-Fpl, quegli atteggiamenti “omissivi” ci sarebbero stati posto che, afferma di seguito la triade sindacale con una missiva inviata al procuratore della repubblica di Locri; al commissario del piano di rientro della regione Calabria; al procuratore generale della Corte dei Conti della Calabria ed al commissario straordinario della stessa Asp n. 5 reggina.
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“Detta disposizione, notificata a tutti i destinatari in indirizzo, ad oggi non risulta né osservata né è stato dato corso, per quanto a nostra conoscenza – asseriscono Azzarà, Politanò e Simone – il mantenimento di situazioni in contrasto sia con la previsione normativa e contrattuale che con la emessa disposizione, determina un pregiudizio irreparabile per tutti i dirigenti e personale del comparto che, non beneficiari di situazioni di privilegio e di vantaggio economico e professionale, si trovano a dover subire gli effetti ingiusti ed ingiustificati”.
E dunque riprendendo la nota del decorso 12 agosto 2015, prot. n. 56976, con cui, nell’emanare direttive sulla mappatura e ricognizione degli incarichi dirigenziali, di coordinamento ed altre tipologie di incarichi non consoni alle modalità previste dagli istituti contrattuali vigenti, conferiti senza procedure interne ad evidenza pubblica, si disponeva altresì la revoca di tali incarichi e l’avvio dei provvedimenti consequenziali: “Tutto ciò esposto si chiede a volere far cessare, con effetto immediato, le denunciate situazioni di illegittimità ed a voler intervenire, ciascuno per le parti di competenza, affinché la gestione della cosa pubblica venga ricondotta nell’alveo della legalità – conclude la segreteria Uil-Fpl di Reggio Calabria – impedendo la prosecuzione di rapporti di fatto che potrebbero integrare gli estremi dell’abuso d’ufficio, per gli indiscutibili vantaggi economici e professionali conseguiti in violazione di norme, con profili di responsabilità anche di coloro i quali avrebbero dovuto esercitare potere di vigilanza e controllo sulla esatta esecuzione della disposizione di servizio”.