DA GIOVANNI MAIOLO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA
RIACE – Il campo è entrato nel vivo con il primo giorno di attività. È cominciata la costruzione della statua “La libertà” da parte di Nino Vitale col supporto dei volontari, statua che sabato 27 luglio verrà installata e inaugurata nella piazza principale di Riace Superiore. Così come sono cominciati i lavori all’anfiteatro, che verrà riverniciato di altri colori.
Nella serata di ieri sono poi cominciati gli incontri, il primo con Liliana Carbone, madre di Massimiliano, vittima di ‘ndrangheta e senza giustizia. Alla “porta dell’acqua” in una partecipata discussione si sono succeduti al microfono Giuseppe Trimarchi, autore di “Calabria Ribelle”, Domenico Lucano, sindaco di Riace e Liliana Carbone che con le sue parole ha colpito i presenti per la fermezza con cui conduce la sua battaglia per la giustizia. A seguire si è parlato di Peppino Impastato, figura che a Riace è legata da varie ragioni, non solo perché Lucano da sempre dice di appartenere al “partito di Peppino” ma anche perché il primo murales che si incontra arrivando a Riace Superiore, in piazza Municipio, lo ritrae ed inoltre il nostro campo nei prossimi giorni inaugurerà un’opera a lui dedicata con un corteo in sua memoria. Intanto questa sera in un incontro aperto al pubblico alla porta dell’acqua alle 21:30 si illustrerà il progetto Recosol di cooperazione con i Saharawi, popolo senza patria e senza diritti.
Terzo giorno al campo di conoscenza e solidarietà di Riace
Mentre procedono i lavori di restauro dell’anfiteatro e la costruzione della statua “La speranza” i partecipanti cominciano a conoscersi meglio ma soprattutto ad entrare nello spirito di Riace, a comprendere quell’energia politica vitale che ha reso questo borgo prima spopolato punto di riferimento di buone pratiche amministrative e politiche. Nel pomeriggio di ieri sono stati visitati i laboratori artigianali, nei quali riacesi e migranti a stretto contatto fanno rivivere gli antichi mestieri. È stata poi la volta della proiezione de “Il volo”, film di Wim Wenders incentrato proprio sul modello di accoglienza di Riace. A seguire Nino Vitale, cooperante, ha illustrato il progetto realizzato dalla Rete dei Comuni Solidali con il popolo dimenticato dei Saharawi. Storie e volti che dalla porta dell’acqua hanno aperto una finestra sul mondo. Non è mancata la commozione del ricordo di Peppino Impastato, in memoria delle cui lotte mercoledì sera faremo un corteo di 100 passi per inaugurare un’opera a lui dedicata. È stato anche commesso un piccolo dispetto voluto da qualcuno che ha strappato il telo delle proiezioni, faticosamente costruito dai partecipanti al campo. Ma nessun problema, non saranno certo piccole cattiverie a fermare la nostra attività. Anche perché in tutte le attività è rilevante la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze di Riace, solitamente difficili da coinvolgere ma che in questa occasione fanno sentire la loro presenza e il loro sostegno attivo. Oggi pomeriggio alle 16 sarà la volta del workshop di fotografia a cura del fotografo Angelo Maggio dal titolo “Dalla foto mi piace alla foto mi fa riflettere” e questa sera alle 21:30 il reading teatrale del libro “Geografia dell’anima” a cura di Maria Grazia Calipari e Angela Cristofaro con le musiche di Stefano Audino. E per finire una finestra sulla vicenda di Ilaria Alpi, martire della libertà di informazione.
Quarto giorno
Quasi ultimati i lavori all’anfiteatro, che in un paio di giorno consegneremo a Riace riverniciato di altri colori, il pomeriggio di ieri è volato grazie all’interessantissimo workshop di fotografia tenuto dal fotografo Angelo Maggio e dal titolo “Dalla foto mi piace alla foto mi fa riflettere”. Il dopo cena ha visto, nella cornice suggestiva della porta dell’acqua, il reading del libro “Geografia dell’anima” di Giovanni Maiolo, con la partecipazione di Maria Grazia Calipari e Angela Cristofaro alle letture e di Stefano Audino alla chitarra. A seguire si è tenuta un’assemblea improvvisata col sindaco di Riace, Domenico Lucano, in cui si è discusso dell’indubbia utilità dei campi di solidarietà che permettono al Comune, a costo zero, di realizzare piccoli lavori di pubblico interesse. Oggi il programma prevede oltre alla solita mattinata di lavoro l’incontro con “la politica al caffè” che da Bovalino si sposterà nel paese dell’accoglienza alle 17:30 per discutere “le piccole storie per le grandi comunità”. Alle 21:30 alla porta dell’acqua, in compagnia del bravissimo cantastorie Nino Racco, ci sarà il raduno che poi sfocerà in un corteo che attraverserà il paese per andare ad inaugurare un pannello di legno, opera dell’artista Nino Vitale, dedicato a Peppino Impastato e a tutti coloro che non si arrendono allo strapotere delle mafie ma le combattono ogni giorno, nei gesti quotidiani, rifiutandosi di diventare parte di quella zona grigia che tace e che è corresponsabile di quella montagna di merda, per citare Peppino, che sono le mafie. Tutti sono invitati ad essere presenti per dimostrare che la società civile è davvero tale.
Quinto giorno
Scelti i colori con cui dipingere l’anfiteatro e finiti i lavori preparatori si è cominciato a passare la prima mano di colore. Intanto la statua “La speranza” ha preso forma ed è quasi pronta per l’inaugurazione di sabato. Nel pomeriggio di ieri l’incontro con i ragazzi de “La politica al caffè” si è trasformato in un vero e proprio dibattito sulla Costituzione, sul concetto di democrazia, sulla storia della Calabria e sui cinque martiri di Gerace. La sera ha visto l’esibizione del cantastorie Nino Racco che, interagendo coi presenti e improvvisando come solo lui sa fare ha anche cantato “buon compleanno” a Nina, asina che ieri compiva un anno di vita. Tra musica e storie Nino ha dato l’avvio al corteo che ha attraversato Riace cantando “I 100 passi” dei Modena City Ramblers fino all’opera in legno che è stata inaugurata dal sindaco Domenico Lucano e dall’artista che l’ha creata, Nino Vitale. L’opera ritrae un Peppino Impastato di colore, per sottolineare il modello di accoglienza dei migranti riacesi e l’importanza della lotta a tutte le mafie. Oggi, dopo la consueta mattina di lavoro, i ragazzi e le ragazze del campo Recosol scopriranno le bellezze del torrente Allora che risaliranno per alcuni chilometri. E alle 21:30, alla porta dell’acqua, un altro importante appuntamento, quello con Mario Congiusta, a cui sono tutti invitati a partecipare.
Sesto giorno
L’anfiteatro è quasi ultimato e probabilmente oggi verrà consegnato. Anche “La speranza” probabilmente oggi sarà finita e domani si potrà organizzare l’inaugurazione. Ieri i partecipanti hanno risalito un tratto del fiume Allaro in contrada S. Nicola di Caulonia, avendo così la possibilità di ammirare i paesaggi di questa parte di Calabria, brulla ma a volte generosa. L’incontro serale con Mario Congiusta e Domenico Lucano si è protratto per due ore, tra interventi che hanno suscitato attenzione e riflessioni e molte domande dei partecipanti. Oltre a ripercorrere la vicenda di Gianluca e il conseguente processo, Mario Congiusta ha cercato di spiegare le connessioni tra la ‘ndrangheta e la politica in paesi dove troppo spesso le istituzioni sono pesantemente infiltrate. Oggi cinque nuove persone si uniranno al campo, tra cui Sergio Gambino della casa della cultura “Sharo Gambino” che stasera ci intratterrà col suo spettacolo di reading teatrale “Terrà è libertà”, alle 21:30 alla porta dell’acqua. Imperdibile. Ci avviamo alla conclusione del campo, oggi sarà il penultimo giorno e domenica lasceremo Riace. Per adesso.