RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
RIACE – La direzione del Riace in Festival comunica che Giovedì 23 Luglio alle ore 21.30 presso la Collinetta dei pini di Gioiosa Ionica, si terrà lo spettacolo teatrale “SERA BISERICA”. Tra gli interpreti l’attore Fabrizio Ferracane, già protagonista del film girato nella Locride “ANIME NERE”.
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Lo spettacolo, prodotto dall’associazione culturale Santa Briganti con la regia di Giacomo Guarneri e Marcella Vaccarino, oltre a Ferracane vede come interpreti Lusiana Libidov, Chiara Muscato e la stessa Vaccarino.
Il testo affonda le mani in una problematica di scottante attualità: nella fattispecie quella che un’inchiesta del settimanale l’Espresso ha definito il nuovo orrore delle schiave romene. Autore, e anche regista, Guarneri ha svolto un lungo lavoro di raccolta di testimonianze sul campo, di dati e documentazione, per dare corpo ad una drammaturgia che denuncia lo sfruttamento fisico e psicologico, agricolo e sessuale, di donne rumene che lavorano nelle serre di piccoli imprenditori, segregate in casolari invivibili della campagna, spesso con figli piccoli, che nel totale isolamento subiscono ogni genere di violenza sessuale, con le drammatiche conseguenze di aborti clandestini.
Il nucleo dello spettacolo va ad inserirsi direttamente in una delle tematiche dell’edizione 2015 del festival: la condizione femminile, tra violenza, sfruttamento e isolamento.
Lo spettacolo, organizzato in collaborazione con il comune, si terrá a Gioiosa Ionica, e questa rappresenta una delle novitá di questa edizione, e cioè l’aspetto itinerante del festival. Si è voluta unire la realtá di Riace a quella di Gioiosa Ionica per evidenziare il legame di politiche di accoglienza che è attivo in entrambi i comuni.
L’ingresso allo spettacolo è gratuito.
SINOSSI
Quella di Zio è un’azienda a conduzione familiare, produce pomodori. È estate quando due donne rumene, Alina e Nicoleta, iniziano a lavorare per lui: braccianti di giorno e guardiane di notte. Il podere è isolato nelle campagne, recintato, inaccessibile. Non ci sono altri occhi, non ci sono testimoni. C’è un uomo che vorrebbe «un poco di amore», e ci sono donne vulnerabili. Zio esprime la sua brama, lo fa a modo suo. Alina e Nicoleta
hanno reazioni inconciliabili. Una è idealista,l’altra pragmatica. L’incontro
di tre diverse solitudini genera una dimensione claustrofobica. Il ricatto, più o meno esplicito,genera rifiuto o consenso, sacrificio o abuso, intimidazioni, rimorsi. S’innesca un processo di reazioni a catena. L’uomo familiarizza conla sua tensione all’assoggettamento,le donne mettono in atto complesse strategie volte alla sopravvivenza. Ogni personaggio ha le sue ragioni,il suo passato che riaffiora, e una disperazione che somiglia ora all’amore ora alla morte.