DALL’UFFICIO STAMPA DEL RIACEINFESTIVAL RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA:
MERCOLEDI 26 GIUGNO
ore 19:00 – Piazza Comunale
Presentazione del libro “Geografia dell’anima.Viaggio Latinoamericano” di Giovanni Maiolo (Edizione Associazione Culturale il Foglio). Sarà presente l’autore.
“Geografia dell’anima” è il secondo libro del giornalista e scrittore Giovanni Maiolo, arrivato dopo “Elisewin – un amore in viaggio”, del quale in qualche modo è la prosecuzione. Si tratta del diario di viaggio on the road di Giovanni attraverso un pezzo di America Latina, continente del quale è profondamente innamorato per molteplici ragioni. Eccone uno stralcio: «Produrre, consumare, morire? No, voglio di più: la libertà del viaggio solitario in terre lontane, lo sguardo che si perde oltre l’orizzonte della società mercantile, il sole sulla pelle e il vento in faccia, il deserto, l’oceano, la foresta… perché ci sono cose che ancora sfuggono al vostro potere d’acquisto. Potete comprare molto, anche i corpi e la dignità di chi la mette in vendita ma non potete acquistare uno sguardo di vero amore, un sorriso di amicizia sincera tra persone che vengono da mondi diversi, le lucciole nella notte amazzonica, il pianto di commozione di fronte alle farfalle gialle di Remedios la bella e alla potenza della letteratura. Tutto questo vi sfugge perché per averlo non servono soldi. La società puzza di banconote e merda. Sono le mani che toccano i contanti ad essere sporche e non quelle piene di terra dei viaggiatori che cercano quello che non potete nemmeno concepire».
ore 21:00 – Mediateca
Spettacolo teatrale “Come diventare italiani in 40 minuti ” di Laila Wadia, con Marcela Serli, regia Sabrina Morena. Produzione Associazione Spaesati/Bonawentura.
Simpatiche e divertenti istruzioni d’uso per una perfetta integrazione. Un gioco comico fra stereotipi e scorciatoie sulla moda, gli usi e i costumi, i gesti, e le parole d’ordine suggeriti da chi vive in Italia e spiega a chi arriva come vivere al meglio nel Paese e in città. Immaginate di avere 40 minuti per apprendere le fondamentali abitudini e i tipici modi di fare dell’italiano medio. Ogni minuto sarebbe dedicato ad apprendere qualche dettaglio del nostro carattere nazionale, e a fine sessione il miracolo sarebbe compiuto: avreste raggiungo il vostro QI (quoziente di Integrazione) ideale, senza sentirvi più ’stranieri’.
Da questa simpatica idea parte lo spettacolo di Laila Wadia, indiana, che racconta come sarebbe essenziale ad esempio scegliersi un altro nome, se se ne ha uno difficile (”preparati per delle fantasiose storpiature o scegliti un soprannome”).
Bisogna poi imparare a gesticolare, ad essere prolissi e imparare come fare colazione…..
Laila Wadia è nata a Bombay, in India, vive a Trieste dove lavora come Collaboratore Esperto Linguistico presso l’Università di Trieste. È inoltre traduttrice e interprete. Ha pubblicato Il burattinaio e altre storie extra- italiane, Cosmo Iannone Editore, Isernia, 2004, una raccolta di racconti che dipingono molti personaggi dell’immigrazione in Italia, provenienti da diversi paesi.
Un suo racconto ha vinto l’edizione 2004 del concorso letterario Eks & Tra riservato agli scrittori stranieri in Italia, ed è contenuto nel volume La Seconda Pelle , autori vari, Eks&Tra Editori, 2004, anno in cui ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica. E’ una delle quattro autrici pubblicate da Laterza nel 2005 nel testo “Le pecore nere” ed un suo racconto figura in San Nicola. Agiografia immaginaria, La Meridiana, 2006, Molfetta (Ba). Nel 2006 ottiene il premio “Popoli in cammino, Opera inedita” per il romanzo ”Via Ungaretti” pubblicato nel maggio 2007 per l’editrice e/o con il titolo “Amiche per la pelle”. E’ curatrice della raccolta di racconti “Mondo pentola” (Cosmo Iannone editore)Ultimo romanzo “Come diventare italiani in 24 ore – diario di un’aspirante italiana” BarberaEditore, 2010.
Marcela Serli Nata a Tucuman, in Argentina, di madre libanese e padre istriano. Laurea cum laude in Lingue e Letterature Straniere con una tesi di Drammaturgia Contemporanea (sulla resistenza “artistica” degli autori di teatro argentini alla dittatura) all’Università di Trieste.
A dicembre 2010 vince il Premio alle Arti Sceniche “Dante Cappelletti” con “Variabili Umane”, spettacolo sull’identità di genere.
Nel maggio 2009 vince il Premio “Emergenze 2009” per la Provincia di Massa Carrara e il Primo Premio“I racconti dell’Isola”, Isolacasateatro (Milano) con “Me ne vado”, monologo scritto e interpretato da lei.
Nel 2011 ha debuttato con “Buonanotte mamma” di Marsha Norman, regia di Serena Sinigaglia, Teatro Stabile La Contrada.
Oggi è in tournée, come attrice, con “Alla ricerca dello zio coso” tratto dal romanzo di Alessandro Swed, per la regia di Alessandro Marinuzzi, prodotto dal Teatro Club di Udine e con “1989: crolli” e “1968” per la regia di Serena Sinigaglia. E come regista con “All’amore io ci credo” prodotto dall’ATIR, “Moana porno devolution”, Compagnia degli Incauti e “Trilogia con muro, borsa e bambino” prodotto dal Teatro Stabile La Contrada.
ore 22:00 – Mediateca
proiezione fuori concorso del film “Aspromonte” di Hedy Krissane e prodotto da Luca Perna. Introduce la proiezione il Professore Tonino Perna, auotore del soggetto e coautore della sceneggiatura.
Regia di Hedy Krissane | Genere: Commedia | Anno di Produzione: 2012 | Durata: 80’
Sceneggiatura: Pier Maria Cecchini, Tonino Perna, Hedy Krissane, Franco Neri, Gero Giglio, Gaetano Sansone
Fotografia: Filippo Arlotta | Musiche: Peppe Voltarelli | Produzione: Publiglobe Srl
Producer: Luca Perna | Aspromonte ha partecipato, in concorso, al RIFF-Rome Independent Film Festival 2012 e allo Sciacca Film Festival 2012.
Sinossi. La trama, di matrice tragicomica, è la seguente: “Un imprenditore della Brianza, Torquato Boatti, per realizzare l’affare immobiliare della sua vita, ha bisogno della firma del fratello Marco (musicista) cointestatario, con il quale non corre buon sangue. Torquato cercando suo fratello scopre che si trova in Aspromonte con la sua band per un tour musicale e lo raggiunge. I due si incontrano e litigano, dopodiché Torquato cerca di rivedere il fratello ma sembra che sia scomparso. A questo punto, dopo una minaccia trovata nella stanza dell’albergo, Boatti si convince che suo fratello sia stato rapito. Parte così con una jeep ed una guida del “Corpo Forestale dello Stato” percorrendo in lungo ed in largo l’Aspromonte, dove si scontra- con effetti estranianti e comici- con una realtà complessa e per lui incomprensibile. Impatta con un mondo insospettato, una natura incantata, antichi mestieri e lingue (come quelle grecanica) che alla fine lo porteranno a condividere la scelta del fratello “misteriosamente (e felicemente) scomparso”. Il film gioca sull’equivoco iniziale del rapimento e sui pregiudizi del Nord nei confronti del Sud ed in particolare rispetto all’Aspromonte, ancora oggi ricordata come la montagna dei “sequestri di persona”, anche se sono finiti da vent’anni. L’Aspromonte, con tutte le sue contraddizioni, i suoi misteri e la sua magia, appare come un grande libro dentro il quale leggere la storia di Boatti e di suo fratello. Come alla fine di questo film il siur Boatti, tipico rappresentante dell’imprenditore stressato e divorato dai ritmi del mercato, ritrova se stesso ed un più equilibrato rapporto con la vita ed il lavoro, a partire da una esperienza che gli ha fatto scoprire il respiro profondo della Madre Terra. Il soggetto del film è del Prof. Tonino Perna , che sull’Aspromonte aveva già scritto un saggio edito da Bollati Boringhieri (Torino, 2002) , che ha vinto nel 2003 e 2004 due premi nazionali per la sezione “Ambiente” (“Carlo Bo” Università di Urbino e “premio Gambrinus” Regione Veneto).
Il regista Hedy Krissane è nato a Tataouine, un paesino del sud della Tunisia, scelto da George Lucas, per le sue immense pianure di rocce e sabbia, come location in Guerre Stellari per il pianeta natale della famiglia Skywalker (Tatooine). Nel 1992 si trasferisce in Italia, nella capitale. Segue dei corsi e workshop di recitazione e di regia e inizia la sua carriera lavorando in televisione. Dopo una lunga gavetta come attore esordisce dietro la macchina da presa nel 2003 con il cortometraggio “Lebess non c’è male, premio miglior film spazio Torino al Torino film festival 2003 con la seguente motivazione: con questa storia il regista mostra già dal suo esordio un punto di vista nuovo riguardo alla tematica dell’immigrazione, un punto di vista molto interessante e senza retorica. Nel 2005 gira il suo secondo cortometraggio “Colpevole fino a prova contraria”, premio “European Kodak Showcase Cannes 2006” per il miglior corto italiano al Torino film festival 2005. Nel 2008 gira “Da qualche parte in città” e nel 2009 torna a parlare di immigrazione con “Ali di cera” vincendo per la terza volta il Torino Film Festival 2008 come miglior film. Tra il 2008 e 2011 gira “Torino, Alimentali e Ansia”, tre videoclip del gruppo emergente “MonKey’s”. Nel 2012 dirige “Aspromonte”. Attualmente sta lavorando alla sua opera seconda; una commedia multietnica dal titolo “Che bravi ragazzi”.
Franco Neri è nato a Torino il 13 aprile 1963. Torinese d’origine calabrese, Franco Neri inizia frequentando la scuola di recitazione e di teatro a cavallo degli settanta e ottanta presso il Teatro Sperimentale di Grugliasco diretto da Marco Obby. Nel 1982 il suo primo spettacolo di cabaret “Professione Meridionale” riscuote successo nei locali, negli spettacoli all’aperto e nelle più importanti convention aziendali. Nel 1983 prende parte al film “Al bar dello sport” con Lino Banfi e Jerry Calà. L’anno successivo crea vari personaggi – il calabrese figo, il romano spaccone, il piemontese tifoso del Cosenza, il tossicodipendente da farina – che ottengono larghi consensi fra pubblico e addetti ai lavori. Nell’85 partecipa alla nota trasmissione “Drive In” su Italia 1, mentre nel 1986-1987 è protagonista delle trasmissioni “Sub Way” e “Tutti i Frutti ”(Quarta Rete TV). Nel 1988 vince Il Festival della comicità di Osili e nel 1990 il Festival della risata di Viareggio. Nella stagione 1995-96 è nel cast di “Scherzi a parte”. Nel 1997 è vincitore del Festival della risata, città di Biella, mentre nel 1999 vince il festival BravoGrazie e partecipa al programma di Rai 3 “Gnu” con la regia di Bruno Voglino vincendo il Premio Sarchiapone dedicato a Walter Chiari. La presenza a Zelig Circus nel 2003 e nel 2004 rafforza la sua popolarità, e nel 2005 e nel 2006 conduce “Striscia la notizia”. Dal 2010 interviene, in veste di opinionista comico, nel corso del programma radiofonico “La famiglia giù al nord” sulle frequenze di RTL 102.5 condotto da Fernando Proce, Jennifer Pressman e Sara Ventura. Nel 2011 partecipa alla Rievocazione Storica della “Maschera di Ferro” a Pinerolo ricoprendo il ruolo della Maschera di Ferro.
GIOVEDI 27 GIUGNO
ore 19:00 – Piazza Comunale
“Memoria del mare | L’isola, le storie, il tempo”, reading/concerto in dub con Giacomo Casti e Arrogalla
Prosegue la ricerca avviata dal progetto narrativo-musicale dell’inedito duo Casti/Arrogalla intitolato Abissi e Approdi, progetto incentrato sul viaggio per mare. Questa nuova tappa, Memoria del mare, fa rotta senza indugi verso il Mediterraneo, e verso la Sardegna nello specifico. È proprio dalla complessità dei rapporti tra la Sardegna, i sardi e il mare che prende avvio questo nuovo viaggio, che mantiene come strumenti di navigazione, come sestante e portolano, verrebbe da dire, da una parte la grande letteratura e la sua eccezionale capacità di raccontare e trasformare il mondo, e dall’altra le sonorità liquide e suggestive della musica dub e dei suoi sconfinamenti verso la dub poetry. Da Omero e Dante fino a Giuseppe Dessì e Sergio Atzeni, passando per Cervantes, Balzac, la Deledda, Gramsci, Lussu e tanti altri, Memoria del mare si propone come percorso di riflessione e ragionamento sulla singolare condizione dei sardi – storicamente diffidenti nei confronti del mare eppure consapevoli di come il nostro passato e il nostro futuro siano legati in maniera inestricabile a questo elemento – e insieme come opportunità di confronto su temi di straordinaria importanza, per i sardi e per tutti: la memoria storica, la questione migrante, le appartenenze culturali, il ruolo della letteratura nella società. Questo è “Memoria del mare”. Sia che si pensi, come sosteneva Izzo, che il mare renda semplice tutto, persino l’idea della felicità, oppure lo si tema e lo si riconosca specchio delle nostre inquietudini più profonde, come scriveva Conrad, rimane il fatto che il genere umano non ha ancora trovato una metafora migliore di quella del viaggio per mare, per provare a rendere la complessità, il mistero e la bellezza della vita.
ore 21:00 – Mediateca
Incontro con il regista Michelangelo Frammartino. Dibattito e proiezioni di spezzoni di alcuni suoi film in una serata condotta dal critico cinematografico Antonio Capellupo, redattore di cinemaitaliano.info
Michelangelo Frammartino Nasce a Milano nel 1968 da genitori calabresi. Nel 1991 si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Tra il 1994 e il 1997 frequenta la Civica Scuola del Cinema, per la quale produce alcune installazioni di videoarte, e lavora come scenografo per film e videoclip. Gira anche alcuni cortometraggi: Tracce (1995), L’occhio e lo spirito (1997), BIBIM (1999), Scappa Valentina (2001), Io non posso entrare (2002). Esordisce nel lungometraggio con il film Il dono (2003), presentato al Festival di Locarno, a cui segue Le quattro volte (2010), premiato come miglior film al Sulmonacinema Film Festival.Dal 2005 insegna Istituzioni di regia all’Università degli studi di Bergamo.