RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Milano, Sanremo, Bologna, Rimini ed Adelaide: si conclude col botto la prima fase del Tour di Bruno Panuzzo “Rica 2016”. In tutto ciò emerge unica grande costante denominata coinvolgimento emotivo.
Centinaia di persone si sono emozionate in un “ponte virtuale”, che unisce l’Italia all’estero, assistendo alla proiezione della pellicola creata da questi straordinari giovani della Locride. Un girasole (simbolo di luce e di speranza) ha caratterizzato il tour. Lo stesso si è rivelato snervante, faticoso, ma reso magico dal grande esito ottenuto! “Rica” s’inerpica tra i ricordi, che “cullano” i frammenti di vita ed un passato – che a molti – non sembra ancora lontano. L’opera sottolinea quanto l’umana esistenza sia accompagnata da immagini e canzoni, che, col trascorrere del tempo, non hanno tempo… I brani dei leggendari Beatles, sapientemente reinterpretati dalla voce di Bruno Panuzzo, evidenziano quanto le differenze, culturali, artistiche e personali, sembrano quasi venir meno, quando sono i ricordi a confondere le emozioni e le interpretazioni.
Oggi la nostra vita scorre veloce, ma spesso ci si sofferma a rievocare quelle canzoni, apprese a memoria, quei brani che riemergono prepotenti dal passato. A quei brani si contrappongono, come in un dipinto di Picasso, le immagini della nostra Locride: la bellezza paesaggistica ed i colori contrastanti, che si alternano dall’azzurro del mare al nero delle sofferenze (indotte dai gravi fatti di cronaca). “Rica” di Bruno Panuzzo, riaccende, riavvia e fa pulsare quel cuore bramoso di speranza! Nell’opera si concretizzano le immagini che parlano di noi e lo sforzo artistico di chi, tra le luci del palcoscenico, ha lasciato concretamente alla Locride qualcosa di insostituibile: la speranza nel cambiamento. I protagonisti di “Rica” e l’atroce morte di uno di loro (l’omicidio del piccolo Alfredino avvenuto per mano di un delinquente) concedendo alla nostra immaginazione di osservare il mondo tramite quei valori “persi” nei meandri del tempo, ma che non avremmo mai dovuto perdere. La storia di “Rica” coinvolge sino al midollo: quattro ragazzi amici d’infanzia (cresciuti nella Locride degli anni novanta) destinati a lasciare un’impronta indelebile… Dalla storia dei quattro giovani emerge la paura: non della morte corporale, ma della dipartita mentale e psicologica, che annienta l’anima.
L’opera “sogna” di combattere quell’amarezza, quella linea d’ombra che ha scandito la condizione esistenziale di diverse generazioni nella Locride: la criminalità organizzata. “Rica” invita a riflettere! Rompe il silenzio con un “carico pesante” di note. L’opera si muove in un luogo, la Calabria, un po’ più scomodo di altri: mai di moda davvero e pur non trascurabile, per questo indimenticabile. Bruno Panuzzo commenta il successo di “Rica” con molta semplicità e compostezza: “Amo la vera anima racchiusa nella terra di Calabria… quell’essenza così unica ed insostituibile…quelle atmosfere così ineguagliabili, che ho voluto raccontare utilizzando le parole e la musica di John Lennon…” Panuzzo si emoziona parlando di Lennon: un momento meraviglioso! Un poeta che si emoziona onorandone un altro! Un artista capace di accendere e spegnere l’interruttore…creando quella magia in scena, per poi scendere dal palco per divenire un uomo qualunque. Fantastico!