di Redazione
Dopo gli eventi alluvionali dei giorni sordi, si susseguono le dichiarazioni di molti esponenti politici del comprensorio, che riportiamo in ordine cronologico di arrivo alla nostra redazione.
Questa la nota stampa del delegato regionale di Forza Italia Giovani Filippo Savica:
“È un gesto molto semplice, quasi scontato politicamente parlando, cercare di cavalcare la tigre con un argomento importante come l’evento atmosferico accaduto da poche ore in Calabria, afferma Savica, e non vorrei che l’evento possa diventare “vetrina” per la politica che persegue fini elettoralistici e quindi consensi sulla pelle della gente.
Abbiamo dovuto registrare danni ingenti in tutta la Regione in modo particolare nella Provincia di Reggio Calabria: case allagate da fango e detriti, ponti crollati o resi pericolosi, binari ferroviari sospesi in aria per la mancanza del sostegno, arredi resi inservibili, il tetto della chiesa Matrice del mio paese Bovalino crollato, per fortuna non vi erano all’interno fedeli, per la forza dell’acqua battente. La caduta di 700 ml d’acqua in due giorni, è un evento molto raro, ma tutto il pianeta sta vivendo questo sconvolgimento dove purtroppo l’uomo ha grandissime responsabilità. Il mio intervento però riguarda aspetti pratici della gestione dell’evento da parte dell’Unità di crisi che è stata insediata e resa operativa dalla Commissione Straordinaria di Bovalino e ringraziare i dipendenti comunali unitamente al corpo dei Vigili urbani, che hanno cercato in tutti i modi di non abbandonare il paese mettendosi completamente al servizio della collettività, cercando di intervenire dove è stato possibile.
Una cosa è certa: vi era stato l’allerta meteo che anticipava la precipitazione violenta,quindi ritengo che l’arrivo dei vari mezzi come bobcat, autospurgo, ruspe ecc. per il soccorso alla popolazione dovevano arrivare prima in paese, almeno da giorno 31, e non dopo che si è verificato l’inverosimile, altrimenti di quale Unità di crisi parliamo. A Bovalino se la memoria non mi inganna c’è solo un autospurgo e nessun altro mezzo per cui la Commissione che guida il Comune doveva essere molto più attenta a sollecitare l’aiuto della Protezione civile, l’autospurgo non ha retto la mole eccessiva del fango e dei detriti che si sono alimentati con l’acqua che scorreva a fiume. Non mi risulta che il canalone del “Malachia” fosse stato pulito, difatti è stato quello che ha arrecato più danni su tutta la via degli Oleandri provocando allagamenti in moltissime abitazioni.
Ritengo che un comune come Bovalino non meriti una gestione così allegra e spensierata, ma merita una gestione più attenta e oculata alle problematiche che purtroppo ci sono come in tutti i paesi.
Spero che la Regione è il Governo questa volta prendano atto e riconoscano i danni subiti dalla povera gente che negli anni ha fatto sacrifici nel costruire un sogno chiamato casa.
Noi di forza Italia giovani ci auguriamo che la politica si comporti da politica vera, e attui un piano di riqualificazione del territorio affinché si possa dare ai calabresi la speranza di una qualità”.
Questa, invece, e’ la nota del presidente dell’associazione “Nuovi orizzonti per il Sud” Roberto Ieraci
Portigliola.- Il Governo intervenga con solerzia e rapidità per far fronte alla grave emergenza che ha colpito la Calabria e in particolar modo la costa jonica e tirrenica del reggino, dichiarando subito lo Stato di Emergenza. E’ quanto afferma in una nota il Presidente dell’ Associazione Culturale ” Nuovi Orizzonti per il Sud ” Roberto Ieraci. Un altra tegola si abbatte sulla già martoriata Calabria , dopo l ultimo rapporto Svimez che mette a nudo le debolezze del nostro territorio con consumi ai minimi storici ed un mercato del lavoro al ribasso. Anche nel settore dell’ Agricoltura ed in quello della zootecnia unici punti di forza del territorio , si fa la conta dei danni. Purtroppo la quasi totalità del territorio calabrese è interessato da fenomeni di dissesto idrogeologico. Il territorio calabrese è infatti un territorio con forti dislivelli ( passando in pochi km dal mare alla montagna) e geologicamente “giovane” per cui maggiormente soggetto a modifiche naturali. La vulnerabilità del territorio calabrese al rischio idrogeologico è storicamente nota. Numerosi sono gli eventi di dissesto idrogeologico verificatisi in Calabria che hanno provocato numerose vittime e danni molto elevati alla già debole economia calabrese. Negli ultimi anni, il progressivo abbandono dei territori montani, la progressiva urbanizzazione dovuta ad una politica urbanistica dissennata ed un abusivismo prorompente causato da una scarsa vigilanza sul territorio da parte degli organi deputati che ha interessato molto spesso aree in prossimità dei corsi d acqua o di zone in frana, ha aumentato notevolmente l esposizione del territorio al rischio idrogeologico. Il continuo verificarsi di questi episodi ha aumentato la sensibilità verso il problema, anche se comunque c’è da scardinare una politica che vede il territorio come una risorsa da “sfruttare” negativamente creando solo cemento. Bisogna creare una cultura di previsione e prevenzione, imperniata sull individuazione delle condizioni di rischio ed all adozione di interventi finalizzati alla minimizzazione dell impatto degli eventi. In Italia 7 comuni su 10 sono soggetti ad altissimi rischi idrogeologici. Bisogna tutelare i territori e non sottoporli a continua “violenza”.I Comuni rispettino il PAI, Piano di Assetto Idrogeologico Regionale che ha posto vincoli ben precisi alla realizzazione di opere nelle aree a rischio elevato o molto elevato di alluvione o di frane. Sono necessari interventi strutturali con opere di monitoraggio e studio dei terreni. Con un governo nazionale assente e quello regionale che non da nessun segnale se non con dichiarazioni stampa che lasciano il tempo che trovano, La Locride ha bisogno di un aiuto concreto . I nostri Sindaci non vanno lasciati soli, nella speranza che anche L’Associazione dei Sindaci possa fare la propria parte”.