di Gianluca Albanese
LOCRI – Ancora nessuna novità sul fronte della gestione dei rifiuti e della revisione del piano di dei conferimenti all’impianto di Siderno da parte dei Comuni della Locride. Come si ricorderà, infatti, nell’ultima seduta dell’assemblea di AssoComuni della Locride, i sindaci avevano chiesto, mediante un documento redatto a fine riunione, un incontro urgente col presidente della giunta regionale Mario Oliverio, mediante il quale chiedevano un cambio di orientamento da parte del dirigente regionale del settore Ambiente Gualtieri, al fine di trovare una soluzione condivisa, sostenibile e risolutiva della problematica in oggetto.
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Nel documento si esprimeva anche la contrarietà degli amministratori locali al cosiddetto “recupero volumetrico” della discarica di Casignana proposto sempre dal dipartimento Ambiente della Regione come condizione preliminare alla messa in sicurezza della stessa.
Ad oggi, non è giunto alcun segnale da parte della Regione. La clamorosa protesta dei sindaci, che lo scorso 4 dicembre hanno picchettato l’ingresso dell’impianto di selezione dei rifiuti di Siderno, impedendo ai camion di scaricare, se da un lato ha attirato l’attenzione degli organi regionali, dall’altro non ha sortito effetti immediati.
Intanto, a Locri, avamposto del braccio di ferro dei Comuni locridei contro la Regione, finalizzato a rivendicare la sovranità della gestione dello smaltimento dei rifiuti, continua ad essere in vigore l’ordinanza con la quale il sindaco ha invitato i cittadini (in particolare i commercianti) a incrementare la raccolta differenziata e e non gettare la spazzatura nei cassonetti dell’indifferenziata la domenica.
Non solo. Il primo cittadino della città di Zaleuco aveva anche detto, nel corso dell’ultima seduta dell’assemblea di AssoComuni che avrebbe deciso lui – e non la Regione – quali sono i rifiuti che rimarranno per strada. Un gesto simbolico ed eclatante, minato a penalizzare quelle strutture gestite direttamente dalla Regione, come l’ospedale.
Le foto scattate nella tarda mattinata di oggi, infatti, mostrano due grossi cumuli di buste nere contenenti i rifiuti prodotti dal nosocomio di via Verga. Un cumulo (quello posto davanti alla fila dei cassonetti, già colmi) è ben visibile dalle auto che escono dal parcheggio posto nella parte alta della collinetta; l’altro, ancora più corposo, è quello posto dietro i cassonetti e in prossimità di un’area chiusa con un cancello, al cui interno sono rinvenibili alcuni materiali di risulta, denominata, in maniera quasi beffarda, “piattaforma ecologica”.
Due cumuli di sacchetti di rifiuti che somigliano molto a quelle trincee fatte di sacchi di sabbia che si usano in guerra. Già, perché di guerra sembra trattarsi quello che è un conflitto attualmente difficilmente sanabile tra gli amministratori locridei e il governo regionale in via di composizione.
Da quanto siamo riusciti ad apprendere, infine, domani il vescovo di Locri-Gerace mons. Oliva, incontrerà i presidenti di assemblea (Giorgio Imperitura) e comitato esecutivo (Peppe Strangio), di AssoComuni, per discutere anche di questo.
Proprio dal presule, infatti, potrebbe venire quel supporto agli amministratori per superare una delle annose criticità che attanagliano questo comprensorio.