di Gianluca Albanese
SIDERNO – Cittadini, associazioni e rappresentanti delle istituzioni cittadine non abbassano l’attenzione sulla situazione ambientale a Siderno, con particolare riferimento alla presenza di rifiuti potenzialmente tossici e cancerogeni ancora presenti nella zona industriale.
E’ quanto è emerso dalla riunione tenutasi questa sera nello studio di Damocle Argirò, alla presenza degli attivisti Franco Martino, Enzo e Pino Ieraci e, tra gli altri, del presidente del consiglio comunale Paolo Fragomeni, del vicesindaco di Siderno con delega all’Ambiente Anna Romeo e dei capigruppo in consiglio comunale Totò Sgambelluri (Pci) e Rita Commisso (Fattore Comune).
Già domani mattina, giovedì 9 febbraio, incontreranno il sindaco Pietro Fuda per organizzare una strategia comune finalizzata a ottenere, nel più breve tempo possibile, un incontro urgente col presidente della giunta regionale Mario Oliverio, per sollecitare in primis la bonifica dell’area dell’ex fabbrica chimica BP e, soprattutto, un’azione costante e totale per verificare e rimuovere nel più breve tempo possibile ogni agente inquinante potenzialmente pericoloso per la salute dei cittadini. Qualora l’incontro con Oliverio non dovesse sortire gli effetti sperati, il comitato spontaneo, che ha intenzione di organizzare incontri regolari e frequenti nella sala del consiglio comunale, metterà in agenda una serie di manifestazioni eclatanti di protesta, per le quali sarà necessaria la massima partecipazione dei cittadini.
Come ha ricordato Franco Martino, infatti, «Dopo l’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Nicola Fratojanni di Sinistra Italiana sullo stato dei rifiuti ancora stoccati nell’area dell’ex BP, il caso è passato all’esame della commissione parlamentare Ambiente, che ha disposto l’invio dei medici dell’Asp che, coadiuvati dai Carabinieri, hanno compiuto, alla presenza dell’Arpacal, le analisi che hanno confermato la presenza di rifiuti tossici, trasmettendo i risultati al sindaco Pietro Fuda, che già diversi mesi fa aveva investito della questione la Regione Calabria, dagli uffici al presidente Oliverio».
Già, Oliverio. Come ha dichiarato il vicesindaco Anna Romeo «In diverse occasioni gli abbiamo ricordato la questione dei rifiuti tossici nell’area dell’ex Bp e lo stesso ha ammesso che si tratta di una vera e propria bomba ecologica. Ora, questa amministrazione, che ha affrontato un problema che altri hanno tenuto nascosto per trent’anni, si è fatta parte diligente e occorre, oggi più che mai, risvegliare tutti quei soggetti che erano stati incaricati di coinvolgere il presidente della Regione affinché lo stesso possa a sua volta chiedere interventi urgenti e risolutivi al Governo nazionale».
Un’ulteriore novità in questo senso riguarda le analisi compiute dalla Sika, industria produttrice di additivi chimici per l’edilizia «Finalizzate – ha detto Franco Martino – a ottenere il rilascio della Valutazione d’Impatto Ambientale necessaria a poter proseguire alcune attività. Dai carotaggi effettuati – ha proseguito Martino – è emersa la presenza nel sottosuolo di sostanze potenzialmente cancerogene che però non sarebbero frutto delle produzioni della Sika e, conseguentemente, si procederà all’analisi dei pozzi esistenti nella zona di contrada Pantanizzi».
Damocle Argirò, dal canto suo, ha ravvisato la necessità di procedere a ulteriori analisi al fine di avere altri riscontri rispetto a quelle che eseguirà l’Arpacal.
Intanto, già da domani mattina, si lavorerà per chiedere un incontro urgente in Regione con Oliverio, alla presenza di una delegazione composta, appunto, sia da rappresentanti istituzionali locali che da cittadini e associazioni espressione del territorio.