DAL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA FEDERAZIONE DI REGGIO CALABRIA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA
Costituirsi parte civile nei processi di ‘ndrangheta da parte degli enti locali direttamente infangati da fatti perpetrati ai danni della comunità rappresentata dovrebbe essere un processo logico ed un atto consequenziale sul quale confortare (e, successivamente, risarcire) i cittadini, più attenti di quanto si possa ritenere, pure nell’epoca che viviamo, a cogliere ed incoraggiare gli atti di coraggio dei propri rappresentanti.
La proposta avanzata al comune di Caulonia unitariamente dal compagno Giovanni Maiolo, attivista e militante del PRC, e da un simbolo della legalità nella Locride quale Mario Congiusta, non poteva che meritare un pronto cenno di assenso da parte dei rappresentanti dell’assise comunale, il Sindaco Riccio e l’assessore Cagliuso in testa insieme a tutti i consiglieri di minoranza, i quali si sono detti disponibili ad intraprendere il percorso di modifica dello Statuto Comunale, nel senso di praticare un automatismo nella costituzione di parte civile nei processi iniziati, facendo così richiesta del risarcimento dei danni morali e materiali a chi è implicato in fatti di ‘ndrangheta.
Lo stesso PRC qualche anno addietro, è bene ricordarlo, all’interno dell’istituzione provinciale durante la presidenza Morabito, si era reso promotore dell’analoga richiesta che ha visto non solo l’approvazione formale ma anche una condivisione palpabile nell’intero territorio provinciale, quanto mai desideroso di ribellarsi all’oppressione della ‘ndrangheta utilizzando tutti quegli strumenti che il diritto consente. La richiesta di modifica dello Statuto Comunale di Caulonia, quindi, per il PRC reggino rappresenta il prosieguo della “grande guerra”, da noi sempre incoraggiata, che le istituzioni a tutti i livelli devono continuare con abnegazione, senza ovviamente tralasciare l’aspetto sociale della pratica delinquenziale che rappresenta la sostanza di quel sistema da aggredire, troppo diffuso dalle nostre parti. Attendiamo ora speranzosi che dalle parole si passi presto ai fatti in modo da poter celebrare il Comune di Caulonia come quello in cui si guarda in faccia la ‘ndrangheta e, senza tentennamenti, la si ferisce fino ad ucciderla. Agli altri Enti ed ai loro attuali rappresentanti si chiede di cogliere questa opportunità non solo modificando lo Statuto Comunale nel senso di cui sopra ma rendendo sempre più evidente, anche senza automatismi di sorta, la volontà di aggredire con determinazione il sistema criminale consapevoli soprattutto del fatto che questo rappresenta una zavorra insopportabile non solo per i comunisti ma per tutti quei cittadini che ancora vogliono dare credito alla politica come strumento di cambiamento.