R. & P.
Primo Consiglio Regionale della Calabria, due giorni fa. In piena emergenza Coronavirus. Finalmente, diremo noi calabresi, dopo più di due mesi di stallo e non per somma emergenza, ma per noti fatti di spartizione ops assegnazione deleghe.
Cui prodest, un ordine del giorno inserito in extremis che suonerebbe alquanto sibillino ?
Un invito alla Giunta regionale a “predisporre apposito provvedimento di modifica o di revoca della delibera di Giunta regionale n.503 del 2019 con la conseguente sospensione della esecutività del regolamento regionale 22/2019”
Un inizio col botto diciamo noi osservatori! Un esordio in pieno stile hollywoodiano con colpo di scena finale. Apprezzabile nella scelta del tempo e dell’effetto se non fosse che il guizzo trovato è drammaticamente inopportuno per forma e per tempi. E, a passare inosservato, potrebbe causare grossissimi problemi sempre e solo a scapito dei più deboli.
Secondo i rappresentanti della Conferenza permanente sulle politiche sociali formata ex lege dalla Consulta delle Autonomie locali e dalla Consulta del Terzo settore della Calabria, infatti, l’approvazione dell’ordine del giorno avrebbe rappresentato una illegittima battuta d’arresto all’attuazione della normativa nazionale di riforma delle Politiche sociali risalente addirittura all’anno duemila.
Un comportamento che ha sollevato la reazione sdegnata dell’opposizione con in testa Pippo Callipo.
Un ordine del giorno finalizzato alla predisposizione di un provvedimento di sospensione, modifica o revoca di un Regolamento approvato all’unanimità dalla Conferenza Permanente regionale sulle politiche sociali che è un organismo terzo a tutti gli effetti istituito con legge regionale del.2003 , senza , peraltro, in via preventiva averne discusso con il precitato organismo, è un atto di imperio gravissimo.
L’assessore al ramo scelto fra le fila di Forza Italia, Gallo, cerca di smorzare i toni della polemica evidenziando in un post di Facebook che si sarebbe trattato solo “di un atto di indirizzo politico” non avente per sua stessa natura immediata efficacia precettiva e che, ovviamente, nel prosieguo si sarebbero adottate tutte le iniziative e posto in essere tutti gli iter corretti, in primis la collaborazione con i soggetti interessati.
Il Terzo Settore è un punto nevralgico nella realtà calabrese, proprio per le sue finalità civiche, solidaristiche, e di utilità sociale.
Un atto di indirizzo politico, sebbene non incida immediatamente su diritti e posizioni, esprime, tuttavia, chiaramente le intenzioni politiche della maggioranza tendenti a modificare e/ o revocare la delibera di Giunta n.503 del 2019 con la conseguente sospensione del Regolamento dalla stessa scaturito.
Non si comprendono le ragioni sottese all’inserimento e alla discussione dell’ordine del giorno. Si ritiene il Terzo Settore un ambito importante e imprescindibile nel nostro panorama sociale, spesso sostitutivo delle funzioni lasciate alla pubblica amministrazione e sovente, provvidenzialmente, al suo fianco.
Si ribadisce che ogni iniziativa atta ad incidere su questo ambito, debba necessariamente essere condotta sul piano del dialogo e della massima condivisione. Per questo esplicitiamo tutto il nostro disappunto e la nostra preoccupazione per quanto accaduto in sede di governo della Regione Calabria, evidenziando che vigileremo sul corretto svolgimento delle attività poste in essere, denunciando ogni abuso che potrebbe avere riverberi su cittadini bisognosi e fragili.