Dopo le tappe calabresi dei mesi scorsi, è ripartita l’indagine sulle tradizioni delle popolazioni appenniniche legate alla falena amata phegea
R. & P.
PESCARA – È ripartito dall’Abruzzo il progetto artistico “Cantalamissa”, ideato da Luana Perilli e sviluppato dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Dopo la “tappa zero” di Parenti (CS), nel 2022, e quella tra Cittanova (RC), Catanzaro e la Sila Piccola dello scorso aprile, il progetto si è spostato a Pescara e Fontecchio (AQ) per la tappa che segna la collaborazione con l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, l’associazione Harp di Valeria Pica e lo spazio per l’arte 16 Civico di Christian Campoli.
Nei giorni scorsi, infatti, oltre a Perilli, anche i docenti dell’Aba Catanzaro Simona Caramia, che cura il progetto nelle sue varie tappe, Gianluca Donati e Simone Bergantini hanno lavorato alla tappa abruzzese del progetto sull’amata phegea, una falena diurna che ha accompagnato i giochi e le esplorazioni più o meno crudeli dei bambini su tutta l’Italia appenninica e che per questo motivo più di altri animali ha trovato vari nomi nei vari dialetti delle comunità. “Cantalamissa” è un progetto che si propone di indagare le differenze etnoantropologiche tra le popolazioni che vivono nell’Italia appenninica.
Interviste, esplorazioni dei luoghi e approfondimenti culturali hanno dunque caratterizzato i tre giorni di lavoro finalizzati a recuperare e tramandare le memorie giovanili dei residenti, nonché a valorizzare i percorsi naturalistici alla scoperta della flora, della fauna e del contatto con gli elementi. Il progetto darà forma ad una produzione audiovisiva che raccoglierà le voci delle persone intervistate nei paesi appenninici e ad una “foresta di sculture”.
Restituzione di queste prime tappe tra Calabria e Abruzzo sarà la mostra “Cantalamissa backstage”, a cura di Caramia, Ciampoli e Pica, nello spazio 16 Civico a Pescara, dal 21 ottobre al 25 novembre. Alla mostra seguiranno altre fasi di lavoro tra l’Emilia-Romagna, la Basilicata, il Lazio, la Campania e il Piemonte che porteranno a una grande mostra in programma al Museo delle Arti di Catanzaro (Marca) nella primavera del 2024.
Il progetto è inserito nel lungo elenco di iniziative volute e promosse dall’Accademia di Belle Arti per diffondere sul territorio regionale e nazionale l’attività accademica, nonché per promuovere, attraverso l’arte, la bellezza e la cultura, lo straordinario patrimonio etnoantropologico e la sua storia millenaria: «Siamo orgogliosi di essere riusciti ad avviare un progetto così ambizioso, che guarda all’intero territorio nazionale, e di averlo fatto in collaborazione con importanti Accademie italiane e partner privati di assoluto rilievo. L’Accademia di Belle Arti di Catanzaro dimostra, ancora una volta, di essere capace di creare relazioni sul territorio nazionale e metterle a disposizione degli studenti per garantire loro la migliore formazione possibile», ha spiegato il direttore Virgilio Piccari.