R. & P.
Sarà inaugurata il 4 agosto alle ore 19, la mostra di arte contemporanea “Rituali”, personale dell’artista reggino Demetrio Giuffrè a cura di Angela Pellicanò, allestita tra il Museo archeologico e l’area del Tempio di Marasà.
L’esposizione è promossa dalla Direzione del Museo e Parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri con il patrocinio del Comune di Locri.
«La mostra di Demetrio Giuffrè rappresenta un’ulteriore tappa nel percorso di promozione dell’arte contemporanea che abbiamo avviato a Locri Epizefiri ormai 3 anni fa – ha spiegato la direttrice Elena Trunfio – . È la prima volta che nel rinnovato Museo archeologico, proponiamo un’esposizione sui linguaggi contemporanei e sono lieta di avere coinvolto Demetrio Giuffrè che ha rielaborato con la sua personale sensibilità, temi legati alla spiritualità antica, al rito e all’offerta degli ex voto».
Il progetto espositivo si snoda su due differenti percorsi.
Il primo, all’interno del Museo dal titolo “PINAKES”, parte da una riflessione sui più celebri reperti di Locri Epizefiri, reinterpretati con il linguaggio proprio dell’artista, con lo scopo di indurre il spettatore a compiere un’esperienza percettiva tra antico e contemporaneo, per valutarne persistenze e variazioni.
Il secondo percorso si configura attraverso due installazioni site specific nell’area del tempio di c.da Marasà.
Con l’opera “SKIN”, allestita presso l’altare del tempio, Giuffrè si sofferma su masse sottili e originarie, ne scandaglia connessioni vita-morte.
Stabilisce nuove conciliazioni tra luogo fisico e corpo fisico.
Quel corpo che nega sè stesso per assurgere a valore eterno sopra un altare, che fu luogo del sacrificio.
Con “IO” invece l’artista, indaga la centralità dell’uomo in relazione alla divinità, spingendoci ad una riflessione sull’io-dio, nel luogo sacro e inaccessibile per eccellenza, il tempio.
«L’indagine che Giuffré ha l’occasione di fare, oscilla tra il sentire e il nascondere e stabilisce così da subito un rapporto dialettico tra percezione e memoria – puntualizza la curatrice Angela Pellicanò -. Trascinare nel futuro attingendo dalla storia degli oggetti, dei luoghi, dei riti, contribuisce alla formazione di una memoria collettiva e consapevole».
La mostra è visitabile fino a settembre al solo costo del biglietto di ingresso al Parco.
«Grazie a Demetrio Giuffrè e alla curatela di Angela Pellicanò, artista e curatrice di elevata competenza, possiamo oggi offrire all’interno del Parco archeologico, un percorso integrato sull’arte contemporanea che coinvolge il Museo della città greca e quello della città romana, dove è ancora visitabile la mostra ‘GENIUS LOCI – Amalia de Bernardis e Roberto Ghezzi’ a cura di Stefania Fiato con il Comune di Locri» ha concluso la direttrice Trunfio.
Demetrio Giuffrè, classe 1973, è diplomato in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.
Nel 2004 si specializzata in Arte della grafica pubblicitaria e fotografia nel 2004 e nel 2005 in Arti visive e discipline per lo spettacolo.
La sua ricerca artistica segnata dalla conoscenza e padronanza ormai ventennale del silicone unito ai pigmenti, lo porta ad esplorare vari settori creativi, tra cui la pittura, la moda ed i gioielli.
Ha esposto presso varie sedi nazionali e internazionali, quali il Museo del Presente di Rende, il Palazzo Nicolaci di Noto, l’Ambasciata Italiana del Principato di Monaco-Montecarlo, il Centro Politecnico di ‘Leonards Kanelopoulos’ di Eleusi, la Vibe Gallery di Londra e la Galerie du Forum Kamil di Montecarlo.
Nel 2022 nella sua città realizza la bi-personale MATERIAE, con l’artista Saso Pippia, a cura di Francesca Schepis, presso la sede espositiva del Palazzo della Cultura di Reggio Calabria.
Vince nel 2022 il Premio ELMO per la categoria Arte.
Nel 2023 espone al Palazzo della Cultura di Reggio Calabria per la collettiva “Forme in superficie”, a cura di Pasquale Fameli.
L’accesso al vernissage del 4 agosto è gratuito.
Per info: cell. 334.6561714 – email: drm-cal.locri@cultura.gov.it.