ROCCELLA JONICA – Mancano pochi giorni allo scadere della proroga che il comune di Roccella Jonica ha garantito per la gestione dell’asilo nido comunale. Ma cosa succede dunque da giorno trenta settembre? La situazione sembra non essere molto chiara neppure ai lavoratori che si occupano quotidianamente dei piccoli al nido. Di certo è che il ventitre agosto la giunta comunale di Roccella riunitasi, dava mandato dell’atto all’area delle Politiche Sociali, specificando come il Comune si è sempre impegnato per garantire le pari opportunità tra i cittadini attraverso azioni di sostegno alla genitorialità e alla conciliazione dei tempi di lavoro con i tempi di cura; che nel corso degli ultimi anni è aumentata in modo esponenziale l’esigenza da parte di tante famiglie, di poter usufruire di un servizio di asilo nido che garantisca adeguata custodia e positive e gratificanti esperienze di socializzazione guidata e assistita dei minori di età compresa tra i tre mesi e tre anni e comunque fino al raggiungimento dell’età per l’iscrizione alla scuola materna statale. Che inoltre, le continue modificazioni del percorso lavorativo e della sua precarietà richiedono un servizio di asilo nido che sia maggiormente flessibile e rapportato anche a particolari e straordinarie esigenze familiari. Ma, accertato che una maggiore flessibilità del servizio comporterebbe un aumento della spesa a carico del bilancio comunale, difficilmente conciliabile con il momento di crisi economica che costringe gli Enti locali al contenimento delle spese e alla riduzione dei costi relativi a diversi servizi comunali. Quindi a monte di questa motivazione cardine, l’Ente è intenzionata a ridurre notevolmente la spesa prevista in bilancio destinata al servizio di asilo nido. Ma interrompendo tale servizio, i disagi provocati alle tante famiglie si ripercuoterebbe all’interno del proprio nucleo, quindi l’amministrazione ha ben pensato dal primo settembre di garantire ugualmente la prestazione, ricercando però, altre formule sostenibili di erogazione dello stesso che garantiscano standard medesimi qualitativi e risparmi di spesa, anche in una situazione di continuità con la società cooperativa che ha gestito in questi anni l’asilo nido. Ora, la palla passa all’area Politiche Sociali affinchè ricerchi altre formule sostenibili di erogazione del servizio, per non creare disagi agli utenti. Il tempo stringe però, il trenta settembre è ormai alle porte e noi aspettiamo una risoluzione chiara e incisiva, che siamo certi non tarderà ad arrivare. SIMONA ANSANI
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