di Ilario Balì
ROCCELLA JONICA – «Il modo migliore per tenere qualcuno legato a sé è lasciarlo libero». Con la voce rotta dall’emozione Achille Giannitti annuncia urbi et orbi di aver consegnato il Roccella nelle mani dell’Amministrazione comunale. Nessun ripensamento dunque per il patron amaranto, la cui ventennale gestione è culminata con la storica salvezza al primo anno nel campionato di serie D.
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Una decisione per nulla presa di pancia ma maturata nel tempo quella del vicepresidente e comunicata ai tifosi nel corso di un incontro pubblico nella sala grande del municipio. «Mantenere una società in serie D ai livelli dell’ultimo anno richiede un impegno concreto sette giorni su sette – ha sottolineato Giannitti – e dopo 20 anni credo sia il momento giusto per avviare una nuova fase. Il calcioscommesse? E’ un mondo che non ci appartiene – ha ribadito – è stato un errore consentire di scommettere anche sulla serie D». Insieme a Giannitti lasciano anche gli storici sponsor rappresentati dagli imprenditori Circosta e Boccucci. Per l’iscrizione al campionato di serie D la società roccellese può disporre di un tesoretto quantificato in circa 15 mila euro. Il rischio tuttavia è quello di un replay del caso Orlandina, il club siculo fanalino di coda del girone I e certo della retrocessione già a febbraio, con una società alla canna del gas e azzoppata dai debiti. Da dove ripartire dunque? Le proposte emerse a margine dell’assemblea vanno dal classico azionariato popolare alla pazza idea di creare una squadra della Locride per mantenere una rappresentanza ionica in serie D. «Non vendo il titolo – ha specificato più volte patron Giannitti – il mio consiglio agli amministratori è quello di partire con un comitato ristretto a tre unità». La corsa contro il tempo per salvare il Roccella è già iniziata.