di Adelina B. Scorda
ROCCELLA – Una diatriba fra organi scolastici e genitori sta interessando l’istituto comprensivo di Roccella Ionica. «All’inizio di questo anno scolastico – spiegano alcuni genitori degli alunni – la dirigenza ha imposto agli alunni che hanno scelto l’orario di 30 ore antimeridiane fino al sabato una modifica all’offerta formativa. Abbiamo provato più volte a dialogare con la dirigenza scolastica, anche facendo raccolte di firme spiegando le ragioni del nostro disappunto, ma non abbiamo avuto alcuna risposta».
Con delibera alla mano e verbali di consigli i genitori degli alunni l’istituto comprensivo di Roccella hanno deciso di chiedere lumi ponendo le loro questioni davanti a chi di competenza. «Noi vogliamo capire se e’ possibile che una Scuola che presenta all’atto dell’iscrizione un orario didattico 8-13 dal lunedì al sabato, possa ad anno scolastico iniziato cambiare tutto e mettere in serie difficoltà centinaia di famiglie. Inoltre la scuola non ha un refettorio, una palestra e nemmeno dei laboratori, dove e cosa dovranno mangiare i nostri bambini?».
Il provvedimento in questione scaturirebbe dalla necessità di rendere il percorso scolastico più completo, inoltre, secondo quanto riportato nel verbale del consiglio d’istituto «l’ipotesi – si legge – nasce in primo luogo dalla constatazione che la frequenza degli alunni al sabato è notevolmente ridotta, inoltre nella giornata di sabato i genitori prelevavano i propri figlii dalle 9 in poi con le motivazioni più varie e disparate». Ad essere segnalata con particolare evidenza è la mancanza non solo di un servizio mensa nonostante i due rientri settimanali si stiano regolarmente facendo, ma anche di un locale idoneo alla refezione scolastica.
«Il servizio mensa – dicono ancora i genitori – non è stato organizzato né previsto: non si comprende, inoltre, chi vigilerà gli alunni durante la mensa. Inoltre la delibera con cui si stabilisce il nuovo orario scolastico – proseguono – viola quanto prescritto dalla circolare 96/2012 nella parte citata, secondo cui i genitori, all’atto della scelta hanno optato per il modello fino a 30 ore settimanali».
Stando a quanto riferito ufficialmente da una parte dei genitori «le delibere del Collegio docenti e del Consiglio d’Istituto sono successive ai termini di scadenza per l’iscrizione degli alunni che era il 28 febbraio 2013, e dunque adottate anche in violazione dell’art.28 del richiamato Regolamento del Consiglio d’Istituto che prevede che eventuali modifiche al modello organizzativo devono avvenire entro la data di presentazione dell’offerta formativa alle future classi prime, in modo che i genitori possano effettuare una scelta consapevole».
Per il momento le uniche risposte che la dirigente scolastica ha fornito ai quesiti posti dai genitori in merito alla possibilità di organizzare le attività svolte dagli alunni al di fuori della scuole è quella riportata nel verbale del consiglio di’istituto nel quale si dichiara che: «tutte le agenzie operanti nel territorio concorderanno con la scuola orari e giorni».
Tuttavia, concludono i genitori, «una convocazione, o meglio una riunione avrebbe dovuto precedere qualunque decisione in merito all’argomento»; un momento di discussione e di confronto, questo, che pare non ci sia mai stato.