R & P
Carissimi Soci e Amici di “I Care!”, vi rendo partecipi dell’iniziativa che ho assunto a seguito della chiusura dell’unica rivendita di giornali a Roccella Jonica (Per ora, solo, per ferie, preludio, come scrivo nella lettera, alla definitiva chiusura).Qui di seguito l’appello che ho lanciato a Nicola Iervasi, amico panettiere molto impegnato nel sociale che cura, anche, un blog informatissimo – https://roccellasiamonoi.blogspot.com/ – .A seguire il testo del messaggio. Un saluto, Vito Pirruccio
Carissimo Nicola, conosco il tuo attaccamento per la nostra comunità e quanto sei attento, in particolare, alle questioni culturali. Per questo voglio condividere con te e gli amici del tuo blog la necessità di fare di tutto per avere a Roccella Jonica un luogo per comprare il giornale. Stamani, come saprai, ci siamo svegliati senza un’edicola per acquistare il quotidiano (Momentaneamente chiusa per ferie, preludio, purtroppo, di prossima chiusura. E, comunque, senza la storica “Edicola Scali” un pezzo di comunità tristemente verrebbe ad eclissarsi).
Conosco le problematiche che attanagliano il settore e la concorrenza spietata esercitata dai nuovi media, ma una cittadina come Roccella, anche per il carico di immagine che si porta dietro, non può restare senza una rivendita del caro “vecchio” giornale.
Specie per la mia generazione e per tutte quelle che sono cresciute, in tutti i sensi, con la lettura quotidiana della carta stampata, una lacuna del genere procura tristezza e non può lasciare indifferenti. Se continuiamo a chiamarlo “quotidiano”, con il dovuto rispetto per la sacralità del pane, il giornale è il nostro “pane quotidiano” del quale cibarci per non indebolire la mente. E, poi, ogni pezzo di cultura che va in soffitta lascia, se non altro, i suoi vecchi appassionati orfani del loro attrezzo del mestiere.
Se non si troverà spazio a Roccella per recuperare, al più presto, un luogo per la rivendita dei giornali, ti propongo di promuovere nel tuo punto vendita di Via Trastevere: “Un pane e un giornale”. Due beni quotidiani, appunto, necessari alla nostra salute corporale e mentale.
Che ne dici? Io sono in pensione e, per quello che posso, sono disponibile a darti gratuitamente una mano.
Ti ringrazio per l’attenzione. Un abbraccio, Vito Pirruccio