di Simona Ansani (ph. Enzo Lacopo)
ROCCELLA JONICA – Alla presenza di un pubblico gremitissimo che ha affollato la sala grande del Convento dei Minimi, si è celebrata la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria alla ministra Cecil Kyenge. Il Presidente del Consiglio Pasquale Vozzo, ha introdotto la cerimonia con un breve intervento, nel quale ha esplicitato i punti salienti delle motivazioni che hanno indotto il consiglio comunale su impulso dell’amministrazione a votare unanimamente la delibera che conferisse alla ministra la cittadinanza onoraria.
<<Questa amministrazione – ha esordito Vozzo – è figlia di una cultura politica che fonda le sue ragioni su un atteggiamento lungimirante nella valutazione e nella soluzione dei problemi. E così com’è stato per alti temi delicati sul versante dell’accoglienza agli immigrati e sul delicato problema dell’Integrazione non poteva essere altrimenti essendo Roccella un avamposto che incrocia le rotte degli sbarchi di migliaia di immigrati, non si poteva essere ne indifferenti ne leggeri ad attenzionare i fenomeni così complessi dei flussi migratori>>. Il sindaco Giuseppe Certomà ha dato lettura delle motivazioni del conferimento della cittadinanza onoraria, <<il ministro Kyenge è amica della nostra comunità e dell’Italia ed è un brillante esempio di integrazione, confidiamo nelle sue capacità e sopratutto nel suo equilibrio e nella sua intelligenza, perché il Governo affronti con determinazione e con cognizione risolutive il complesso fenomeno dell’Integrazione sociale>>. Il sindaco Certomà da par suo ha inviato la ministra ha proseguire tenacemente il so operato. Parla di provincialismo estremo a causa degli attacchi che il Ministro ha dovuto subire, l’assessore Bruna Falcone, <<questa parte del nostro sud è capace di accoglienza, di umanità, questo è il sud che ci rappresenta, capace di attenzione all’altro, come ha ammonito di recente Papa Francesco. L’Italia è stata la prima terra di emigrati, e pensiamo alla comunità di calabresi costretti ad emigrare. Il ricordo delle generazioni che ha vissuto il periodo dell’emigrazione deve contribuire alla riflessione sulla condizione degli immigrati, come il diritto alla sicurezza sul lavoro. Una politica di chiusura non è la risposta esatta, per il fenomeno migratorio>>. <<La guerra, la miseria e la povertà, quelli devono essere i nostri nemici, e non le persone – ha dichiarato il Ministro Cecilie Kyenge – Il giorno che girerò libera, senza scorta, allora saprete che l’Italia è cambiata completamente. Il discorso di Martin Luter King, I have a Dream, deve essere da esempio per i nostri giovani. Dovremo ricordare ai nostri figli che possono sognare, viaggiare in tutto il mondo. Dobbiamo insegnare e trasmettere loro i valori, attraverso lo sport, la scuola, i diritti umani, i diritti universali. Questa cittadinanza la considero importante proprio per la figura di quella bambina che è arrivata in uno degli ultimi sbarchi e sorrideva, era felice, e io oggi sono felice di far parte della comunità roccellese>>.