di Simona Ansani
ROCCELLA JONICA- “Ecco la Calabria dell’accoglienza, della cultura e non del volto brutto”. Sono le parole del garante per i diritti dell’infanzia della Regione Calabria, l’onorevole Marilina Intrieri “dobbiamo dare dignità e riconoscimento alla persona umana e voi avrete la mia piena adesione per tutte le iniziative così importanti che andrete a promuovere”.
Parla chiaro il garante per i diritti dell’infanzia, quasi commossa per la piccolina, di soli quindici giorni, tenuta fra le braccia della giovane mamma, davanti una sala gremita del Convento dei Minimi a Roccella Jonica, fra volontari della Protezione Civile, Aniello Ursino e i cittadini giunti per festeggiare la piccola, insieme alle Forze dell’Ordine, e all’amministrazione Comunale. “Non chiamiamoli più immigrati, sono solo persone sfortunate, ma sempre persone, è brutto etichettarle” spiega il sindaco Giuseppe Certomà, che allaccia il piccolo braccialetto portafortuna, ricordo dell’amore che tutti le hanno dato in questi giorni di permanenza a Roccella Jonica. Lei, fra qualche giorno sarà con la sua mamma a Riace e poi, la meta è Milano dove le due andranno a vivere dal fratello. “Abbiamo fatto vedere il volto buono della nostra comunità, del nostro paese” conclude il sindaco Certoma’. Presenti all’incontro oltre al sindaco e all’assessore Bruna Falcone, e al garante per i diritti dell’infanzia della Regione Calabria, il responsabile della Protezione civile regionale Salvatore Mazzeo, che ha spiegato l’unicità di tutti i volontari che compiono il loro operato gratuitamente, solo perché guidati dallo spirito di soccorso e di aiuto verso il prossimo. Sulla sinergia e la cooperazione è incentrato l’intervento dell’assessore Bruna Falcone, che chiede maggiore collaborazione fra Amministrazione Comunale e Regione “sono certa che il legame che oggi si è instaurato con la giovane mamma e Aniellina, certamente durerà nel tempo, e quando vorrà tornare qui a Roccella, il nostro paese sarà pronto ad accoglierla nello stesso modo in cui oggi le da il benvenuto”.
Un benvenuto quello di questa sera da far spezzare il respiro di gioia, grazie al miracolo di una nuova vita che nasce, che crescerà e che sarà il frutto di più culture, quella somala di origine, e quella italiana di adozione, e poi quella calabrese, la tenacia e la forza che l’ accompagnera’ nel corso degli anni, la stessa forza che ha accompagnato la mamma durante la gravidanza e il parto, fino a sentire l’emozionante primo gemito.