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Si è aperta, sabato 1 luglio, la Convention dal titolo“Alimentazione e dipendenza patologica”, nella suggestiva cornice del Convento dei Minimi a Roccella Jonica.
L’evento ha richiamato Biologi, Psicologi e Farmacisti della costa Jonica, tutti accomunati dall’obiettivo di conoscere e far conoscere l’importanza di una sana e corretta alimentazione, sempre più bistrattata da quelle mode, che con la forza della pubblicità, ci impongono alimenti ricchi di grassi e zuccheri dannosi per la salute. “Alimenti lavorati industrialmente, che ci hanno indotto a perdere di mira la grande cultura, vanto dell’Italia nel mondo, della dieta mediterranea”. Queste la parole dell’ideatore e organizzatore dell’Evento, il Dott. Nicola Marulla, impegnato attivamente con la sua professione di Farmacista e Biologo nutrizionista a educare i genitori per educare i piccoli.
“E’ necessario prendere consapevolezza che ci stiamo perdendo, che stiamo riducendo drasticamente la nostra vita, diventando portatori sani di malattie cardiovascolari, diabete e cancro”. L’intervento del Prof. Vincenzo Mollace, Preside della facoltà di Farmacia e Nutraceutica dell’Università di Catanzaro Ambasciatore per l’Accademia del bergamotto. La sua instancabilità professionale lo ha indotto a sostenere il bergamotto e le sue proprietà organolettiche, le quali potrebbe entrare a far parte della cosiddetta cucina molecolare, che preserva i sapori italiani tradizionali. Il suo way of life, mangiare bene, per vivere bene, assurto a motto dell’uomo dieteticus. La dieta è il prodotto mediterraneo più esportato al mondo, imprescindibile fonte di ricchezza. L’università di Catanzaro, come sottolineato dal Prof.Mollace è da sempre in prima fila nella ricerca e nel sostegno di alimenti sani, figli della nostra amata terra.
L’alimentazione è connessa con la vita emotiva ed assume un significato che va oltre l’aspetto semplicemente fisiologico. Il cibo risulta ‘condito’ da diversi aspetti psicologici: valori, ideologie, credenze religiose e culturali. Attraverso il rapporto con il cibo si esprime un bisogno d’amore: il cibo diventa un anestetico con cui si cerca di eliminare la sofferenza o l’insoddisfazione. Una scorciatoia con cui si tenta di riempire quel vuoto che per qualche ragione si è creato dentro di noi. Quando questi meccanismi diventano ricorrenti ed automatici si scivola nella patologia alimentare. Di questo tenore gli interventi delle note psicologhe e psicoterapeute reggine, Antonia Sergi e Alessandrina Paviglianiti. Dalla relazione cibo-emozioni, ai disturbi della nutrizione secondo il DSM 5 . L’’intervento della dott.ssa Paviglianiti , è stato un full-immersion nell’anoressia, nella bulimia, nel bingeeatingdisorder, nella Pica, fino al disturbo evitante/ restrittivo, da sempre mali da cui nascondersi e isolarsi.
La regolazione dei processi pro-infiammatori, quelli che conducono a malattie come l’ictus o il diabete, la malattia cardiaca e l’Alzheimer, in cui anche la dieta può giocare un ruolo significativo. «Se da un lato i processi infiammatori sono importanti meccanismi di difesa dell’organismo, dall’altro possono “durare” e dare origine a queste e altre malattie anche croniche o favorire l’invecchiamento cellulare», spiega alla Convention , il dott. Salvatore di Meglio, specialista in Scienza dell’alimentazione e dietologia, nonché esperto in Omotossicologia e Omeopatia nella Asl di Napoli.
L’Evento ha trovato completamento nei saluti del Consigliere ONB e delegato rapporti università, Domenico Laurendi, del Sindaco di Roccella jonica, Giuseppe Certomà, del Presidente Ordine Psicologi Calabria, Francesco Fortunato Campolo, nella presenza partecipe e collaborativa verso ogni forma di intervento e promozione del Consigliere Regionale della Calabria, Seby Romeo.
Un ringraziamento va agli sponsor .