di Gianluca Albanese
ROCCELLA IONICA – «C’è chi pensa di poter programmare a tavolino le amministrazioni comunali di questo paese per i prossimi quindici anni, nominando fin da ora i futuri sindaci sulla scorta di amicizie e parentele: noi vogliamo sventare il pericolo dinastico e ripristinare l’agibilità democratica». Il candidato sindaco della lista “Roccella bene comune” Mimmo Circosta conclude così la cerimonia di presentazione dei candidati che ha avuto luogo questo pomeriggio all’ex convento dei Minimi.
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Voce stentorea ed enfasi da vecchi filmati dell’istituto “Luce”, Circosta va subito al dunque, ed entra a gamba tesa nella polemica che prende le mosse dalla presenza di alcuni big del Pd provinciale e regionale alla presentazione della lista avversaria che sostiene il sindaco uscente Giuseppe Certomà. «La mia storia politica – ha detto Circosta – viene da lontano, molto più lontano di quelle dei Demetrio Naccari Carlizzi, dei Nino de Gaetano e dei Seby Romeo. Noi siamo la lista del Pd – ha proseguito – per come risulta, tra l’altro, dalla documentazione firmata dal segretario nazionale Renzi e da quello regionale Magorno. Il resto sono chiacchiere e dichiarazioni false e mendaci, da chiunque provengano».
E per corroborare questa tesi, Circosta sfodera i big del Pd che hanno fatto pervenire i propri messaggi di sostegno alla lista, molti dei quali verranno a Roccella in occasione di manifestazioni che avranno luogo nel corso della campagna elettorale.
«Ringrazio – ha detto Circosta – tutti i rappresentanti dei circoli del Pd presenti, venuti a esprimere la loro solidarietà al circolo di Roccella, così come ringrazio l’osservatorio politico-culturale “Spazio Aperto” e il movimento “Roccella 365”. Ma in particolare – ha proseguito l’avvocato – sono grato ai parlamentari Demetrio Battaglia e Marco Minniti, oltre che al presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio».
Il copione della cerimonia è ben studiato: parlano solo le donne candidate al ruolo di consigliere, mentre gli uomini in lista sono presentati rapidamente dallo stesso Circosta. Esprimono le priorità programmatiche, dalla riduzione del carico fiscale per i cittadini e le imprese, specie per quelle che assumono manodopera locale fino ai 32 anni d’età, e poi trasparenza, meritocrazia, partecipazione e, come ha detto Patrizia Suraci «Basta con le clientele fatte coi voucher per lavoratori a tempo determinato. Se vinciamo – ha proseguito – riduciamo drasticamente le indennità di funzione di sindaco e assessori per versarle in un fondo di solidarietà».
Quindi, parte il video delle incompiute, delle promesse non mantenute e di quelli che sono definiti come «gli sprechi di un’amministrazione che pensa solo a mantenere l’associazione culturale Jonica e il festival jazz»: il mercato coperto, il porto, il Castello, l’acqua all’arsenico e molte fontane pubbliche chiuse.
Subito dopo la proiezione, i candidati danno vita a una gag: la sala rimane al buio e tutti usano gli accendini. «Parlavano – ha esordito Circosta – di un’opposizione ridotta al lumicino, e invece la fiammella del cambiamento è ancora viva».
Il candidato sindaco alza l’asticella. Parla di «Un Comune trasformato in strumento d’intermediazione finanziaria per favorire l’associazione culturale Jonica che avrebbe dei debiti per quasi un milione di euro con Equitalia, e il suo presidente Zito con quale faccia ha aumentato le tasse ai cittadini?». Circosta boccia l’idea del Psa col comune di Nardodipace «Il cui consiglio comunale è stato sciolto per mafia» e l’idea che lo sviluppo passi solo attraverso servizi e turismo «quando le attività produttive chiudono, così come quelle associative, tranne ovviamente, l’associazione culturale jonica, che organizza un festival jazz che, come ha detto il suo storico direttore artistico Paolo Damiani, andrebbe chiuso così com’è e fatto ripartire su basi nuove, visto che non ha mai prodotto una ricaduta positiva sul territorio. Perché – questo l’interrogativo finale di Mimmo Circosta – non vogliono rendere pubblici i bilanci dell’associazione? Cosa c’è da nascondere?».