R. & P.
Bruno Panuzzo c’è l’ha fatta!
L’artista locrideo si è esibito all’interno della trasmissione di Rai Due “Viva il Video Box”.
La stessa, nata da un’idea di Rosario Fiorello, rappresenta uno spin off del popolarissimo programma mattutino condotto (sempre sul secondo canale Rai) dallo showman siciliano ed intitolato “Viva Raidue”.
Un traguardo importantissimo quello varcato da Panuzzo, che oltre a proiettare l’artista in visione nazionale sulle rete Rai, annovera un grande sapore di riscatto.
Facendo un passo indietro è bene effettuare una doverosa precisazione.
Va conferito grande merito a ciò che Panuzzo, specie negli ultimi anni, è riuscito a realizzare.
Il tutto ha dell’incredibile!
Nato e cresciuto al sud; di origini umilissime, ma con in tasca (ed in testa) un grande sogno l’artista di Bovalino riesce, finalmente, a rendere tangibile e concreto tale sogno centrando pienamente l’obiettivo!
Bruno Panuzzo ha avuto modo di far ascoltare al pubblico, questa volta di tutta Italia, le grandi qualità della propria voce.
“Viva il Video Box” va in onda ogni mattina su Rai Due (dalle 8,00 alle 8,30) come “propaggine” del programma di Fiorello.
La trasmissione medesima, di per sé, si è rivelata un successo in quanto, grazie ad una “felice intuizione di Rosario Fiorello”, viene dato modo a molti artisti di portare in scene il proprio talento all’interno di un ambitissimo programma televisivo nazionale diffuso dalla Rai.
Oltre all’indubbio talento è stata forse l’umiltà e la caparbietà di Panuzzo a premiare!
Fortemente attivo nel sociale ed aperto alle nuove forme di comunicazione, offerte dalla multimedialità, dai propri profili social, Bruno Panuzzo, si esprime come segue:”Desidero ringraziare la RAI ed il grande ROSARIO FIORELLO (ideatore, tra gli altri, del programma Viva il Video Box) per essermi esibito in una trasmissione, diffusa, a livello nazionale, dall’emittente televisiva di Stato. Sono felice ed incredulo, perché, dopo anni di sacrifici intensi, sono riuscito a centrare l’obiettivo e raggiungere un sogno dal sapore prettamente antico partendo dalla periferia! Non mi sono esibito cantando solo due canzoni, ma ho cercato di decantare le lodi ed i valori di un territorio: la Locride. Ho cercato di porre in luce quanto realizzato con i giovani (ed in particolar modo quanto costruito, negli ultimi anni, con gli splendidi ragazzi e l’intero corpo docenti dei Licei “G. Mazzini” di Locri. Ho cercato, nel breve tempo a mia disposizione, di trasmettere a chi si era sintonizzato su Rai Due un concetto semplice ma vitale: la Calabria non è solo terra di ‘ndrangheta. Non è così e mai lo sarà! Una insignificante minoranza non può e non deve (guai fosse così) contribuire ad etichettare un territorio splendido: abitato da persone oneste, laboriose e di talento. Sarò riuscito a lanciare questo messaggio? Non lo so! Però ci ho provato. A questo punto non vorrei sfociare (per lo meno non è mia intenzione) nell’atto di rilasciare dichiarazioni melensi, retoriche o da “libro Cuore”, ma vorrei ugualmente dedicare questo mio piccolo – grande risultato, a chi mi ha sempre sostenuto; a chi ha creduto in me (anche quando tutto ciò sembrava un’utopia) a chi terrenamente non vi è più, ma rimane ugualmente presente. I nomi sarebbero tanti e rischierei di lasciarne, ingiustamente, fuori qualcuno (forse troppi). Mi sento di proferire il mio ringraziamento più autentico anche a chi mi ha sempre criticato. A chi non mi considerava all’altezza. A chi mi ha deriso ed umiliato in un passato non troppo lontano. Sono sicuro, che queste persone continueranno in maniera solerte questo loro vitale compito. Ho usato l’appellativo vitale, perché è proprio grazie a loro ed ai loro comportamenti, che oggi incamero questa bella soddisfazione! E’ stato proprio il trattamento che queste persone hanno avuto nei miei riguardi (per ben 26 anni) a farmi centrare l’obiettivo, a concedermi lo slancio e la forza, necessari per inseguire un sogno che oggi, finalmente, è concreta realtà. Quindi, dico loro grazie di vero cuore! Oggi, con i fatti, è stata conferita una grande risposta. Una risposta che ho dato, però, a me stesso ed a nessun altro. Non ne sono obbligato! Oggi, per una volta, vinco io!”.
Questo ennesimo grande traguardo raggiunto da Panuzzo, è motivo d’orgoglio non solo per l’artista, ma per l’intera Locride.
In un territorio spesso apostrofato per avvenimenti di entità diversa, rispetto a quella sin qui raccontata, ciò rappresenta un grande segno di cambiamento, di speranza e di riscatto. La tenacia di Panuzzo e la concretizzazione del “proprio sogno” pongono, altresì, in luce le peculiarità dei “figli della Locride”.
Simili conquiste non sono soggettive e fine a sé stesse, ma fanno positivamente sperare: affinché il talento, i sacrifici e la grande voglia di riscatto di questi giovani, possano finalmente trovare il giusto responso.
Complimenti Bruno!