di Gianluca Albanese (ph. Enzo Lacopo)
SIDERNO – Stavolta lo spazio è davvero aperto. La discussione su impegno politico e civile stimolata da una frase di Papa Francesco (il pontefice che piace anche ai non credenti), organizzata ieri sera dall’osservatorio politico “Spazio Aperto” all’hotel President, è stata un successo. Non tanto per la grande partecipazione di pubblico che ha gremito la sala, quanto per il fatto che, effettivamente, la serata è stata un momento di confronto e discussione tra idee diverse, coinvolgendo nella stessa occasione avversari storici. Un confronto aperto, dunque, dal quale è scaturita l’esigenza di impegnarsi in politica indipendentemente dalla diversità di idee e di schieramenti partitici.
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Pino Mammoliti, seduto al tavolo dei relatori, gongola per la riuscita dell’evento. Ottima ed equilibrata la conduzione dei lavori da parte di Nicola Frammartino, mentre Enzo Romeo, il vaticanista del Tg2 di origine sidernese, al quale sono affidate le conclusioni, sembra a proprio agio.
Intervengono in tanti e i contributi sono quasi tutti di spessore. Si parla di valori trasversali, come ha detto l’ex sindaco di Locri Francesco Macrì e allora accade che Damocle Argirò (tra i pochissimi sidernesi presenti) intervenga per dire che “la Locride deve riscoprire l’antico spirito rivoluzionario” ed elogia i politici del ‘900, compreso Giorgio Almirante. Proprio così: il comunista elogia lo storico leader missino, perché in fondo quelli erano altri tempi. Da rimpiangere.
Il pubblico, composto da amministratori presenti e passati, da personalità politiche assai note e da molti attivisti dei movimenti, segue attento fino alla fine, quando Enzo Romeo conclude con un messaggio di ottimismo. “Se un gruppo così numeroso di persone è qui per discutere – ha detto – significa che c’è ancora speranza per la politica di questo territorio. Anche a Siderno che negli ultimi anni è l’emblema del disastro, perché il paese ha svenduto quella che era la sua grandezza, facendo scappare via gli imprenditori per bene che davano lavoro e trainavano l’economica locale. Come biasimare – ha proseguito Romeo – i vari Matarazzi, D’Agostino e così via?”.
Non poteva mancare un riferimento a Papa Francesco, che segue molto da vicino: “Il suo merito principale – ha detto – è stato quello di aver sdoganato certi valori che credevamo ormai congelati” e parlando degli sviluppi del governo nazionale ha concluso dicendo che “Al di là della politica degli slogan che sembra dominare nell’era della tecnocrazia, dobbiamo sapere quale modello vogliamo e intraprendere scelte e vie certe”.