DAL COORDINATORE DELL’ASSOCIAZIONE “ARTICOLO32CALABRIA”, ANGELO ROSSINO, RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Quale attivista promotore della neocostituenda Associazione “Articolo32Calabria”, ritengo necessario puntualizzare ed arricchire di ulteriori spunti le dichiarazioni dell’Avv. Mammoliti apparse in data odierna e riferite al servizio di elisoccorso del nosocomio di Locri.
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La denuncia dell’Avv. Mammoliti circa la presunta soppressione di detto servizio, è certamente ascrivibile ad una più ampia platea di problemi del settore sanitario calabrese che, per comodità di inquadramento del ragionamento, possono riunirsi sotto un unico concetto/domanda che, sostanzialmente, è il seguente: la Regione Calabria, il Dipartimento Salute, i Direttori Generali delle ASP calabresi, sulla base di quali dati statistico/scientifici decidono di erogare ed organizzare i servizi sanitari assumendo il principio della popolazione residente e per territorialità?
Ed ancora, e più specificatamente: i servizi sanitari territoriali attualmente erogati, sono stati concepiti sulla scorta dei dati scientifici emersi dall’incrocio dell’epidemiologico recato dal Fascicolo Sanitario Elettronico Regionale, dal Registro Epidemiologico Regionale e dai sub registri epidemiologici specialistici, quale ad esempio quello tanto agognato e non ancora attivo, tumorale o, più semplicemente, i parametri che hanno ispirato dette scelte sono del tutto diversi?
Sono, cioè, le reali necessità sanitarie della popolazione a dare indicazioni le quali, esse e solo esse, razionalizzano la spesa sanitaria regionale finanziata anche attraverso l’IRPEF regionale versato dai contribuenti calabresi alle casse regionali, o i momenti decisionali hanno solo e solamente carattere di scelte lontanissime dal dato epidemiologico? Ognuno di noi si dia la risposta che meglio crede, io intanto illustro la mia, che è la seguente.
Nella Regione Calabria non sono fungibili i dati del Fascicolo Sanitario Elettronico, del Registro Epidemiologico Regionale e dei sub Registri Epidemiologici specialistici, in primis quello tumorale. Detto questo, credo che la risposta alle due possibilità sopra indicate si indirizzi verso la seconda ipotesi.
E dunque, fin quando non si farà parlare unicamente il dato epidemiologico formulato secondo criteri rigorosamente scientifici, tutte le scelte promosse nel settore sanità saranno, sic et simpliciter, dubbie. E dubbie, dunque, a cascata, saranno anche le decisioni che presumibilmente si assumeranno in futuro sull’elisoccorso di Locri, ma non solo di questo, ripeto si dovrebbe parlare.
Difatti, a mio parere, per bloccare questa presunta scelta, sarebbe sufficiente chiedere a chi di dovere, sulla base di quali dati statistici si dovrebbe decidere di sopprimere detto servizio? L’elisoccorso del nosocomio di Locri non ha mai salvato una! sola vita umana? Che lo si sopprima a favore di altre aree geografiche più abbisognevoli.
L’elisoccorso di Locri ha salvato una! sola vita umana? Lo si lasci, a discapito di altre aree geografiche dove potrebbe non servire. Tutto ciò precisato, sono io a lanciare, a mia volta, un appello urgente, rivolto ai cittadini, alle associazioni di categoria, alle istituzioni, ai politici: fin quando non saranno fruibili i dati epidemiologici regionali che indicano con linguaggio scientifico le reali necessità della popolazione per ambito territoriale, si congelino da subito tutte le decisioni che si intenderebbe assumere nel settore sanitario calabrese. Questo, è il mio accorato invito che rivolgo a chiunque.
Invito altresì chiunque ad accendere i riflettori su tutto quanto riporta al tema sanità senza limitarsi a parti di essa. Auspico che in futuro, quando si parlerà di servizi sanitari, lo si farà solo con dati scientifici in mano. E, grazie a Dio, finalmente in ambito regionale comincia a vedersi qualche barlume di dialettica politico/associazionistica che chiede ad alta voce l’elaborazione dei dati scientifici sopra auspicati.
Ed è proprio in tal senso che qualcosa si stà cominciando ad intravedere: queste ultimissime settimane, infatti, hanno visto una serie di audizioni in III° Commissione Sanità che hanno acceso i riflettori sul concetto da me sopra espresso. Consiglio, a tal proposito, all’Avv. Mammoliti, di leggere il resoconto dei lavori portati avanti dalla III° Commissione nelle sedute del 03.12.2013 e del 12.12.2013, con particolare riferimento alla seduta del 03.12.13: potrà Egli, molto agevolmente, verificare la dichiarazione del da Lui citato On.le Demetrio Naccari Carlizzi – al quale da queste righe vanno i miei sensi di stima per l’onestà intellettuale dimostrata in quella dichiarazione – secondo la quale Egli non è il solo politico reggino che si occupa di questa scottante tematica e riconosce questo impegno anche a qualche altro Suo collega Consigliere Regionale, citando contestualmente anche l’impegno che stanno profondendo le Associazioni di categoria, non menzionate nell’articolo dell’Avv. Mammoliti.