di Patrizia Massara Di Nallo
S. Francesco da Paola (Paola, 27 marzo 1416 – Castello di Plessis-lez-Tours, 2 aprile 1507) eremita, ha fondato l’Ordine dei Minimi ed è stato proclamato santo da papa Leone X il 1º maggio 1519, a soli dodici anni dalla morte. Sicuramente, il culto è molto antico e si diffuse subito dopo la sua canonizzazione. E’ stato proclamato protettore della Calabria 62 anni fa e presso tutte le comunità calabresi sparse nel mondo, come in Canada, negli Stati Uniti e in Australia, si celebrano in suo onore feste che talvolta non coincidono con il 2 aprile, giorno in cui è festeggiato in Italia. Infatti è nel mese di agosto che da anni si celebra a Chicago La “Festa della famiglia in onore di San Francesco di Paola”, con una lunga processione dove i bambini indossano costumi tipici calabresi o il saio francescano. Per queste comunità le tradizioni religiose,oltre che perpetuare la devozione al Santo, simboleggiano fortemente l’identità di un popolo che, pur lontano dalla propria terra, rimane legato alle proprie radici e le vuole tramandare alle nuove generazioni. San Francesco di Paola è santo patrono dei marinai, della Calabria, della Sicilia e compatrono della città di Napoli. In particolare di molte località calabresi: Altomonte (CS), Bisignano(CS), Campora San Giovanni(CS), Paola(CS), Paterno Calabro (CS) , Roggiano Gravina(CS) e Villapiana (CS). È stato patrono, in passato, del Regno delle Due Sicilie , della Francia, della Boemia e della Spagna. In Calabria è venerato nelle varie province in innumerevoli santuari e chiese, fra i quali quello di Paola(CS), Cosenza, Sant’Agata di Esaro (CS), Fili (CS), Castrovillari (CS), Paterno Calabro (CS), Pizzo Calabro (VV), Tropea (VV), Spezzano della Sila (CS), Pedace (CS), Terranova da Sibari (CS), Corigliano Calabro (CS), e Sambiase di Lamezia Terme (CZ) (ove è custodita la reliquia del dito indice di san Francesco). Ad Oriolo (CS), invece, è custodito l’alluce del Santo. Infatti, dopo che nel 1562 gli Ugonotti profanarono la tomba del Santo bruciandone il corpo, la suddetta reliquia di San Francesco entrò in possesso della regina di Francia, Caterina dei Medici (cugina di Donna Fulvia Gattinara sposata con Marcello Pignone, marchese di Oriolo) che ne fece dono a Fra Dionisio Colomba, anch’egli di Oriolo e conosciuto proprio in Francia. Anche molti comuni della provincia di Reggio Calabria hanno una chiesa intitolata a San Francesco o un’opera d’arte che lo raffigura: Anoia, Candidoni, Cittanova,Cinquefrondi, Delianuova, Galatro,Gioia Tauro, Laureana di Borrello,Maropati, Oppido Mamertina,Palmi,Polistena, Rizziconi , San Giorgio Morgeto,San Pietro di Caridà, Marina Grande di Scilla, Catona di Reggio ,Sant’Eufemiad’Aspromonte, Serrata Rosarno e Taurianova. Sono stati edificati anche numerosi conventi: nel solo Vicariato di Polistena erano due, uno a Laureana e un altro a Polistena, distrutti entrambi dal terribile terremoto del 1783. La produzione delle opere artistiche attualmente presenti solamente nelle chiese calabresi è compresa dal Seicento al Novecento e annovera venti statue, un manichino vestito,quattro dipinti, una vetrata e una litografia. Prevalgono le statue lignee tra le quali,di maggiore qualità artistica, le settecentesche statue di Delianuova (Chiesa di San Nicola Vescovo) e Oppido (Chiesa di San Giuseppe), probabilmente opera di scultori meridionali. Il diffusissimo culto del Santo ha ispirato, come è naturale, molti artisti in vari campi sia in Italia che all’estero. La notizia delle sue doti di santità e taumaturgia raggiunse anche la Francia, tramite i mercanti napoletani arrivando, nel 1482, al re Luigi XI il quale, ammalatosi gravemente, lo mandò a chiamare chiedendogli di visitarlo. Francesco era molto restio all’idea di lasciare la sua gente bisognosa, tanto da indurre il sovrano francese a inviare un’ambasceria presso Papa Sisto IV ( che richiese più volte il consiglio e l’opera del santo in alcuni affari della chiesa) affinché ordinasse a Francesco di recarsi presso di lui. All’arrivo del Santo presso la corte di Luigi XI, nel Castello di Plessis-lez-Tours, il re s’inginocchiò davanti a Lui. Dopo che S. Francesco indusse il re a morire cristianamente, la vicenda portò a un rinsaldamento dei precari rapporti tra la Francia e il Pontefice. Inoltre anche in Francia molti religiosi francescani,affascinati dal suo stile di vita, si aggregarono a lui, contribuendo all’universalizzazione del suo ordine. Gli fu impedito ,però, di tornare in Italia e morì in Francia a Plessis-lez-Tours . In alcuni documenti storici viene riportato che Renata di Francia ,figlia di Luigi XII e duchessa di Ferrara, nonostante fosse di fede luterana, dalla Francia portò con sé in Italia le reliquie del Santo e precisamente un abito,una tonaca interiore,un cappuccio ed un cordone posti in diversi reliquiari e le donò alla chiesa e al convento di Santa Croce a Ferrara.In Calabria vi sono sette statue in cartapesta, realizzate quasi sicuramente da artisti salentini, di cui alcune recano la firma di Giuseppe Malecore (Lecce, 1876-1947) o della ditta da lui fondata e specializzata nella realizzazionedi statue sacre. Nelle opere il Santo è raffigurato, in maniera tradizionale, a figura intera con la lunga barba, i capelli bianchi, il saio e i sandali e, solitamente, mentre tiene il bastone con una o entrambi le mani. Al centro del suo petto c’è la scritta “CHARITAS”, a volte incisa su un medaglione d’argento. Solo un dipinto (conservato nella chiesa di S. Francesco di Paola a Cinquefrondi), riferendosi al suo miracolo più conosciuto, raffigura San Francesco mentre attraversa lo Stretto di Messina sul suo mantello,dopo che il barcaiolo Pietro Coloso si era rifiutato di trasportarlo gratuitamente con i suoi seguaci.
Tra le realizzazioni più recenti va segnalata,infine, la vetrata con l’effigie del Santo che si trova nella Chiesa Matrice di Polistena e fa parte di un insieme di dodici vetrate istoriate realizzate dalla Ditta Mellini di Firenze. La vita e i miracoli di S. Francesco hanno ispirato pittori e scultori capaci di riprodurre la sua vita rigorosa ed ascetica. Artisti come Rubens, Velasquez, Murillo, Tintoretto, Luca Giordano(1634-1705) e Mattia Preti(1613-1699) riprodussero nei loro quadri scene della vita del Santo. La composizione del dipinto di Mattia Preti (Il Cavaliere Calabrese) richiama la pala d’altare raffigurante San Francesco di Paola, che Preti eseguì per la Cappella Schipani nella chiesa di S. Agostino degli Scalzi a Napoli.
(“S. Francesco di Paola” di Mattia Preti -foto web)
(“Il miracolo di S. Francesco da Paola”di Rubens-foto web)
(“S. Francesco di Paola” di Luca Giordano-foto web)
Dalle testimonianze coeve emerge che S.Francesco di Paola certamente godeva di un’approfondita conoscenza della Sacra Scrittura ed era capace di scrivere e leggere la corrispondenza. Tra i documenti che ci ha lasciato vi sono le sue lettere, delle quali, in base agli ultimi studi, soltanto quattro sono originali perché, tra quelle che nei secoli gli furono attribuite, molte risultarono dei testi falsi. Solo un numero ristretto di copie di altre lettere possono essere ritenute autentiche, cioè scritte o almeno dettate da san Francesco. Tutte le lettere sono sei: Lettera a Simone Alimena, Lettera ai Procuratori dell’Eremo di Spezzano,Lettera a Papa Alessandro VII, Lettera a Papa Sisto IV, II Lettera a Papa Sisto IV,Lettera alle giovani di casa Conte Pietro di Lucena Olid. Per quanto riguarda la cultura, S. Francesco esprime la sua opinione in una lettera del 25 marzo 1496, inviata a Jean Quintin, teologo e penitenziere di Notre-Dame de Paris. Dal momento che quest’ultimo voleva chiedere al Santo cosa pensasse dell’impegno culturale di alcuni frati dell’Ordine, Francesco rispose: “Quanto al fatto che vi rallegrate che nella mia Religione ci siano uomini studiosi e sapienti, sappiate che non desidero altro che avere questi tali, purché alla speculazione degli studi sia unito l’ardore dell’affetto e delle buone opere; questo piace sommamente a Dio, perché l’uomo attento alla perfezione di se stesso, per dottrina e buon esempio può essere utile a molti”. Quindi la cultura sarebbe stata di utilità se si fosse fondata sulle buone opere e di conseguenza un buon frate non doveva vantare studi elevati, ma essere capace di aiutare il prossimo grazie alla sua preparazione e con il suo esempio di vita. Inoltre nella letteratura Victor Hugo è stato lo scrittore influenzato dall’umiltà di San Francesco di Paola. Nel suo dramma Torquemada la storia è quella del monaco spagnolo Tomás de Torquemada, figura fondatrice dell’Inquisizione, che vuole imporre la religione col terrore e ad essa si contrappone la figura di san Francesco di Paola, apostolo della religione basata sull’amore. E il Beato Nicolas Barré (1621-1686) Padre Minimo letterato, filosofo e teologo,continuò ad evidenziare la relazione tra spiritualità e cultura rivestendo così una grande importanza nella storia dell’educazione moderna francese e teorizzando la carità sociale nell’idea di diffondere l’istruzione anche negli strati più poveri della popolazione.
Il miracolo dell’attraversamento dello Stretto ha ispirato anche l’opera di musicisti, fra i quali l’ungherese Franz Liszt (1811-1886) che compose. St. Francois de Paule: marchant sur les flots (S. Francesco di Paola che cammina sulle acque), un’ opera di carattere religioso ( andante maestoso in mi maggiore). La composizione fu suggerita a Liszt da un quadro del pittore Edward Steinle rappresentante questo miracolo e donatogli dalla principessa Wittgenstein. Liszt, infatti, prima descrive minuziosamente il quadro del pittore Steinle e poi segue un brano di Giuseppe Miscimarra, biografo del santo. L’ inizio è molto semplice e quasi sotto tono (possiamo intravedere il santo che, disteso il mantello sulle acque, lentamente sale), successivamente il tema prende forza e cresce descrivendo con ottave spezzate e scale cromatiche che si rincorrono, le acque, elemento onomatopeico che attraversa tutto il brano.
( “S. Francesco da Paola” di Iosè de Ribeira XVII sec. Foto Wikipedia)
(Fonti:Enciclopedia ItalianaTreccani – Biblioteca del seminario arcivescovile di Ferrara: Analecta Pomposiana P.De Leo, pagg. 19,31- Sito web Basilica S. Francesco Di Paola).