di Gianluca Albanese
SIDERNO – Cala il gelo tra la presidenza del consiglio regionale da una parte, i vertici calabresi dell’Anas e il Commissario per la Statale 106 dall’altra. La mancata partecipazione di questi ultimi ai lavori della IV commissione consiliare convocata per lo scorso 24 febbraio e propedeutica alla seduta plenaria del 28 (che aveva come unico punto all’ordine del giorno la discussione delle problematiche dell’arteria ionica) non è andata giù al presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso, che ha inviato una piccata lettera all’amministratore delegato e direttore generale di Anas Aldo Isi e al Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini per evidenziare loro che “non hanno però partecipato (benché regolarmente invitati) l’ing. Francesco Caporaso (Responsabile Struttura territoriale Calabria dell’Anas) e l’ing. Massimo Simonini (Commissario straordinario per l’opera Strada statale 106 Jonica). Cosicché, l’assenza dei due professionisti – ha spiegato Mancuso – non solo ha impedito di disporre di notizie e contributi che senz’altro avrebbero agevolato la ricognizione tecnico-finanziaria e l’indagine preliminare sullo stato dell’arte dell’infrastruttura, ma ha altresì evidenziato una grave mancanza verso le prerogative costituzionali del Consiglio regionale e, di conseguenza, verso i calabresi”.
Da qui la chiusura della lettera di Mancuso che suona come un severo monito.
“L’Istituzione che rappresento – ha scritto – nonché la Calabria tutta, esigono rispetto, anche in ragione dell’alto prezzo pagato dai calabresi in termini di vite umane; pertanto, sicuro della comune volontà di ripristinare corrette relazioni tra Anas S.p.A. e il Consiglio regionale da me presieduto e, al contempo, col chiaro obiettivo di trasformare la SS 106 – oggi indegna di un Paese civile -, in un’infrastruttura sicura e di efficace connessione tra la dorsale ionica calabrese e il resto d’Italia e d’Europa, le porgo distinti saluti”.