R. & P.
La decisione di iniziare i saldi dal 1 luglio, rappresenta una infausta decisione adottata in modo arbitraria e privata di ogni buon senso politico e sociale. A noi commercianti calabresi è negata la possibilità di confronto con i soggetti istituzionali e con la governatrice Santelli , che ha condiviso tale scelta. La profonda crisi attraversata durante i giorni di chiusura delle attività commerciali con conseguente perdita di fatturato mai più recuperabile, i magazzini pieni di merce e un futuro incerto, ha drammaticamente riproposto il tema della “solitudine sociale” in netto contrasto con il principio della “solidarietà sociale” strumento , quest’ultimo necessario per la fase della ripresa economica. La giunta regionale con la folle idea di anticipare i saldi al 1 luglio peraltro in controtendenza con il resto d’Italia, come solita fare, di fatto mette in difficoltà un settore quale l’abbigliamento che oggi più che mai dopo 72 giorni di chiusura, ha bisogno di marginalizzare a prezzo pieno e ogni giorno prima dei saldi resta fondamentale. Né prima, né durante, né dopo i nostri amministratori regionali hanno avvertito la sensibilità umana, politica e sociale di aprire un confronto con gli imprenditori e commercianti del settore. Decidendo di iniziare i saldi tra quindici giorni, hanno scientificamente imposto il black out a tanti commercianti che durante il lockdown hanno gridato ” ce la faremo”. Non immaginavamo mai che la giunta regionale arrivasse a tal punto……..o forse sì !
Commercianti Calabresi
Comunicato firmato