di Gianluca Albanese
SIDERNO – La copertura finanziaria per le indennità ai lavoratori Lsu-Lpu nel triennio 2014-2016 c’è; le prospettive di svuotamento dei bacini attraverso l’opera di stabilizzazione degli stessi, invece, sono molto lontane.
{loadposition articolointerno, rounded}
Si può riassumere così il senso delle dichiarazioni rese dall’assessore regionale al Lavoro Nazareno Salerno nel corso dell’assemblea di AssoComuni della Locride che ha avuto luogo nel tardo pomeriggio di oggi, in una sala delle adunanze piena di lavoratori desiderosi di certezze sul proprio futuro.
Nella sua introduzione, il presidente dell’assemblea Giorgio Imperitura si è fatto portavoce delle istanze di molti amministratori e lavoratori, chiedendo lumi sui tempi della proroga, sulla copertura finanziaria, sulle prospettive di stabilizzazione e sull’elenco regionale dei precari che dovranno rimanere disponibili a coprire l’effettivo fabbisogno dei vari Comuni, oltre che, naturalmente, sulla certezza dei pagamenti delle loro indennità.
L’assessore Salerno è intervenuto subito dopo, badando anzitutto a ribadire l’impegno della giunta regionale (con in testa il presidente Scopelliti) sulla questione, culminato con l’approvazione di una legge regionale che recepisce, come prima regione in Italia, i contenuti del decreto ministeriale 101.
{youtube}-TkjdL_WUT4|580|340{/youtube}
Nel prosieguo, Salerno ha garantito il proprio impegno per andare oltre, gettandosi alle spalle i problemi e le responsabilità del passato e anticipando che il 27 gennaio a Lamezia Terme ci sarà una assemblea pubblica con gli amministratori, laddove, dopo l’approvazione dei criteri attuativi, verranno chiarite ulteriormente le modalità di realizzazione del dettato normativo e verrà altresì presentato l’avviso pubblico per redigere materialmente l’elenco regionale dei lavoratori disponibili al trasferimento secondo l’effettivo fabbisogno delle amministrazioni pubbliche, attraverso l’istituzione in loco di una ventina di sportelli illustrativi. Nessuna promessa solenne, poi, sul capitolo relativo alla stabilizzazione dei lavoratori.
{youtube}2RpeMLtq7ZM|580|340{/youtube}
A proposito della copertura dei costi delle indennità per il triennio appena iniziato, Salerno ha chiarito che «i fondi sono stati stanziati nel bilancio triennale della Regione Calabria, quindi la copertura c’è anche e soprattutto in ordine alla certezza dei pagamenti delle indennità, anche di quelle pregresse non corrisposte» e quando si è posto il problema della possibilità di pervenire a una deroga del patto di stabilità interno al fine di favorire le stabilizzazioni, ha indicato nelle Unioni dei Comuni l’unico strumento utile a perseguire tale finalità.
Accanto a lui, sedevano i consiglieri regionali Pietro Crinò e Tilde Minasi, e il dirigente regionale Mancini. E’ emersa, come detto, la necessità di attendere i decreti attuativi per dare effettiva realizzazione di quanto previsto dal dettato normativo della legge regionale.
E’ seguito un lungo dibattito, in cui numerosi sindaci hanno chiesto a Salerno e a Mancini lumi su come operare. Di Giorgio, Luglio, Longo, Rocca, Strangio, Candia, Passafaro e Certomà sono intervenuti, facendo capire a chiare lettere che quanto si è raggiunto con la nuova legge regionale è solo un punto di partenza e non di arrivo e bisognerà insistere a tutti i livelli, anche con opportune interlocuzioni coi tavoli ministeriali, affinché si possa arrivare a ottenere deroghe al patto di stabilità per poter pensare seriamente a dei percorsi di stabilizzazione.
Nelle conclusioni, l’assessore Salerno ha inteso ribadire alcuni punti chiave: «La Regione – ha detto – non vuole essere una controparte dei lavoratori e dei sindacalisti – erano presenti e sono intervenuti in maniera molto critica sui risultati ottenuti Monte (Usb), Princi (Uil) e Marando (Cgil) – ma tutti dobbiamo essere dalla stessa parte e intraprendere un percorso comune nell’interesse dei lavoratori, perché – ha concluso Salerno – siamo solo all’inizio, e i problemi che ci sono stati nel 2013 ce li siamo lasciati alle spalle».