di Redazione
SIDERNO-Presso l’IPSIA di Siderno si è svolto un interessante seminario sul tema: “Gli effetti delle onde elettromagnetiche. L’uso del cellulare tra business e salute. Implicazioni sanitarie, giuridiche e sociali” . Il seminario, da inquadrarsi nell’ambito dell’attività di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro rivolta agli studenti dell’Istituto, ha visto la partecipazione, in qualità di relatori, dell’Ing. Salvatore Borrello e dell’Avv. Pietro Origlia.
L’Ing. Borrello, che ha condensato in una pubblicazione (“Cellulare tra business e salute”) i risultati delle sue ricerche riguardanti gli effetti nocivi sulla salute derivanti dall’esposizione ai campi elettromagnetici, conduce, da alcuni anni, anche attraverso conferenze ed interventi nelle scuole, una significativa attività di divulgazione finalizzata ad informare e sensibilizzare i giovani, le famiglie e le Istituzioni sulla necessità di promuovere un uso responsabile e consapevole dei dispositivi di telefonia mobile, ed in particolare sulla necessità di utilizzare nel modo più possibile cautelativo le varie strumentazioni che emettono campi elettromagnetici, come i cellulari e i sistemi wireless (senza fili). E’ stato evidenziato, nel corso del seminario, che la classificazione di tali dispositivi come “possibili”, anziché come “probabili”, fattori cancerogeni possa essere il frutto di una sostanziale sottovalutazione dei rischi oncogeni dagli stessi provocati, rischi ben documentati invece in letteratura. Tale sottovalutazione, che è andata di pari passo con la mancanza di campagne di informazione a riguardo, è da considerarsi come diretta conseguenza di risultati e di interpretazioni di ricerche spesso finanziate dai gestori delle linee elettriche e dalle Compagnie di telefonia cellulare, come ben documentato dalla giornalista Milena Gabanelli, nel corso della famosa trasmissione “REPORT”, intitolata “L’Onda Lunga”, andata in onda su RAI 3 il 27 novembre 2011. E non è forse un caso che all’indomani della messa in onda di tale trasmissione, ossia il 28 novembre 2011, il Ministero della Salute abbia inteso diramare un comunicato stampa finalizzato a dare contezza della sussistenza o meno di un rapporto di causalità tra l’esposizione a radio frequenze e le patologie tumorali. In quel comunicato, come rimarcato dall’Ing. Borrello, si diceva, appunto, che “le conoscenze scientifiche oggi non consentono di escludere l’esistenza di un nesso di causalità quando si fa un uso molto intenso del telefono cellulare. Va quindi applicato il principio di precauzione che significa anche l’educazione ad un utilizzo non indiscriminato, ma appropriato, quindi limitato alle situazioni di vera necessità, del telefono cellulare. Il Ministero della Salute – si diceva sempre in quel comunicato – avvierà una campagna di informazione sulla base delle ultime relazioni degli organismi tecnico-scientifici per sensibilizzare proprio a tale uso appropriato”. Peccato che a tali buoni propositi non abbia fatto seguito alcuna azione concreta sul fronte dell’informazione e della prevenzione. Il che forse si spiega alla luce della constatazione che la telefonia mobile, solo in Italia, ha un giro d’affari di 45 miliardi di euro, con 40 milioni di utenti (dati risalenti al 2013).
Sulla stessa lunghezza d’onda (è il caso di dire) l’intervento dell’Avv. Pietro Origlia che ha illustrato agli studenti le implicazioni di natura giuridica scaturenti dalla famosa sentenza della Corte d’Appello di Brescia, emessa il 10 dicembre del 2009, poi riconfermata dalla Cassazione con sentenza del 12 ottobre 2012, che ha condannato l’INAIL a risarcire il manager di un’impresa – che aveva utilizzato il telefonino molte ore al giorno per il suo lavoro – per i gravi danni cagionati alla sua salute, riconoscendo espressamente la sussistenza di un nesso di causalità tra uso del cellulare e l’insorgenza del tumore al cervello.
E’stato evidenziato che i manuali di istruzione dei cellulari dicono di tenerli da 1,5 a 2,5 centimetri dall’orecchio (perché? E soprattutto: chi lo fa davvero?). In molti Paesi precise disposizioni sanitarie raccomandano di non farli usare ai bambini, di non lasciarli sotto il cuscino di notte (come fanno molti adolescenti in attesa del fatidico sms prima di dormire), di non trascurare di applicare tutte quelle precauzioni che possono limitare i rischi per la salute, come ad esempio l’uso degli auricolari, dei messaggi di testo e del telefono fisso in casa e in ufficio. In particolare l’Avv. Origlia si è soffermato sui contenuti di un libro interessante scritto a riguardo, dal titolo emblematico “Toglietevelo dalla testa – Cellulari, tumori e tutto quello che le lobby non dicono” (Ed.“Chiare Lettere” 2012), il cui autore (il giornalista Riccardo Staglianò) non risulta, a quanto ci è dato sapere, essere stato querelato per le sconcertanti e mai smentite rivelazioni contenute in tale pubblicazione.
Nel dibattito che ne è seguito con gli studenti è stato evidenziato altresì che anche per l’esposizione ai campi elettromagnetici arriverà prima o poi un momento in cui si dovrà, per forza di cose, affermare la sussistenza degli effetti dannosi per la salute, così come è stato fatto per il fumo, l’amianto, il cromo e la diossina. Al temine dell’incontro, il Dirigente scolastico Gaetano Pedullà ha inteso ringraziare vivamente i due relatori per aver accolto senza riserve l’invito loro rivolto, per gli interessanti spunti di riflessione che i suddetti professionisti hanno saputo offrire alla platea e per aver essi messo così la propria professionalità a disposizione, gratuitamente, degli studenti dell’IPSIA di Siderno.