Dopo l’increscioso episodio verificatosi domenica a San Giovanni di Gerace, che ha visto coinvolti il sindaco del Comune della valle del Torbido, avv. Giuseppe Vumbaca, e il parroco, rev. sac. don Vincenzo Tassitani, sono arrivati il chiarimento e la riappacificazione.
{loadposition articolointerno, rounded}
Il sindaco ha chiesto scusa, il parroco ha ritirato la denuncia. Alla presenza del vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, che si è adoperato per riportare la concordia, ieri sera prima della Santa Messa, davanti ai fedeli che hanno apprezzato molto il gesto, e in un clima di evidente commozione, il sindaco Vumbaca rivolgendosi al parroco ha letto il testo seguente:
Carissimo Don Vincenzo,
ieri pomeriggio proprio in questa Chiesa ho compiuto un gesto di una gravità inaudita, del quale ancora adesso non riesco a capacitarmi.
La ragione ha ceduto il passo alla tensione. La provocazione ha annebbiato la mia mente, facendo sì che io compissi un atto sbagliato, del quale mi pento e mi dolgo amaramente.
Sono quindi qui a chiedervi scusa per un gesto che io stesso ritengo inescusabile.
Porto a mia difesa la fragilità umana, che crea danni quando la rabbia prende il sopravvento. La mia fragilità, vera causa scatenante di questa vicenda.
Porto a mia scusante il fatto che ho un grandissima considerazione della missione pastorale della Chiesa nei nostri paesi, tanto da attribuirle continuamente attenzione e rilevanza: se non avessi dato peso alle vostre parole e al vostro ruolo, se avessi ritenuto di non darvi importanza, non avrei certamente esternato una reazione così “appassionata”.
Ringrazio con profonda stima il Vescovo, che mai come in questa occasione si è dimostrato “padre”. Per me, per voi, per l’intera comunità parrocchiale.
Ha manifestato, da vero uomo di fede, di avere a cuore la serenità della comunità alla quale è stato dato come guida, tanto da calarsi nel profondo dei suoi problemi.
Ha convocato davanti a sé due dei suoi figli, coinvolti in una situazione più grande di loro stessi, e si è rivelato davvero testimone e “maestro” di vita.
Chiedo, quindi, scusa a voi, don Vincenzo, e all’intera comunità parrocchiale, colpita come e più di voi.
Quella stessa mano che ho alzato contro di voi ve la offro oggi in segno di pace, chiedendo che questa vicenda così grave possa trasformarsi in occasione di riconciliazione vera.
Grazie di cuore e vi chiedo ancora di scusare la mia intemperanza.
Pino Vumbaca
L’Ufficio per le Comunicazioni Sociali