Di Redazione
SAN LUCA – Grazie alle reti di Luca Barbarossa, Damiano Tommasi, Clementino e Giacomo Eva la Nazionale Cantanti ha superato di misura la rappresentativa dei magistrati nel match disputato stamane nel riammodernato stadio di San Luca. Davanti a circa 2000 persone artisti e giudici non si sono risparmiati, regalando 90 minuti di spettacolo dentro e fuori dal campo. In tribuna ad assistere alla partita anche il sottosegretario di Stato Maria Elena Boschi, i componenti del Csm, il vescovo Francesco Oliva e i vertici delle Forze dell’Ordine.
“Proprio in questi giorni, dopo l’annuncio di questo evento – ha dichiarato Paolo Belli, Presidente della Nazionale Italiana Cantanti – un amico che si è trovato, suo malgrado a dover lasciare la sua amata Calabria, mi ha spedito questa lettera che ho condiviso immediatamente con i miei compagni di squadra. Mi ha fatto molto riflettere e mi ha lasciato un silenzio assordante.
Voglio riportarla in modo integrale, perché grazie a questa sua testimonianza vogliamo urlare insieme a tutti #Noallamafia”.
“Dolore, angoscia, disperazione, incertezza e paura…questi sono i sentimenti che ho provato nel sapere che avrei dovuto lasciare la mia terra con la consapevolezza di non poterla rivedere più e con la certezza di non averne colpa, io sono una conseguenza di ciò che è stato attorno a me. La Calabria terra di sole, di amore, di amicizia, bellezza assoluta, nessun posto potrà mai sostituirla, lei ti scorre nelle vene, non esiste macchina, scarpe o soldi che valgano questa rinuncia mai, per non parlare poi della famiglia, il cuore va in pezzi ogni giorno quando ti svegli in questa nuova realtà che non è la tua circondato da brave persone sì ma…che non sono quelle con cui sei cresciuto, che ti capiscono al solo guardarti negli occhi, che ti vogliono bene e tu lo sai . Non sbagliate ragazzi, il crimine non ripaga mai, porta solo dolore su dolore per voi e le vostre famiglie. Non esiste sensazione migliore di quella che si ha andando a letto con la coscienza pulita, anche lottando per arrivare a fine mese, ma sapendo che tua moglie, tua madre, tua figlia sono orgogliose di te. Come ho già detto io sono incolpevole ed è questa l’unica cosa che mi permette di andare avanti e di guardarmi allo specchio. Spero che un giorno io possa sentire parlare delle eccellenze della mia terra che sono tante e non più solo di Ndrangheta… siate orgogliosi di essere calabresi, portate avanti i nostri tesori, risollevatevi, ne avete la capacità, lottate per lei, rendete la vostra vita piena, noi che siamo lontani confidiamo in voi.”(Domenico…nome di fantasia)