di Adelina B. Scorda
SAN LUCA – Una nota della Prefettura di Crotone firmata il 18 giugno 2013 ma acquisita agli atti del comune di San Luca solo qualche giorno fa è stata trasmessa la copia del provvedimento di informazione antimafia interdittivo emesso nei confronti della società “Nisca Srl” la ditta che tramite gara d’appalto si era aggiudicata a febbraio 2011 i lavori di riqualificazione della “Casa della legalità e della cultura a Polsi”.
Lavori che furono autorizzati con decreto dell’autorità di gestione del Ministero dell’Interno attraverso un finanziamento nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “sicurezza per lo sviluppo obiettivo Convergenza 2007-2013 – di 650 mila euro. Un provvedimento interdittivo, che spinge e consente al comune di San Luca ha « di dover procedere al recesso immediato dai contratti stipulati nel 2011 con l’impresa», questo è quanto di apprende dalla determina 167 dell’area tecnica e tecnico- manutentiva del comune di San Luca. Ombre che continuano ad addensarsi fino a presumere che sulla sua realizzazione gli occhi e le mani le abbiano messi in troppi, ragioni che spinsero il prefetto Vittorio Piscitelli, nel novembre del 2012 a inviare nel cantiere della “Casa della legalità e della cultura” una commissione d’accesso, questo nonostante nel giugno del 2011 la Prefettura di Crotone inviò l’informativa antimafia a carico della società Nisca Srl, nella quale si apprendeva che «non si rilevavano situazioni relative a tentativi di infiltrazioni mafiose», circa un mese dopo il Ministro dell’Interno approvò il contratto d’appalto con la ditta in questione, contratto ora definitivamente rescisso.