di Maria Alessandra Polimeno*
BOVALINO – Per avere una Giunta in cui sia riconosciuta “reale” rappresentanza di genere , il Presidente Raffa ha avuto bisogno del pronunciamento del TAR !
Esprimo grande soddisfazione per una sentenza che, anche se non riconosce all’ unica eletta in Consiglio provinciale l’ ingresso in Giunta , da ragione all’ impegno politico che ho portato avanti con convincimento e che rappresenta una battaglia sociale, civile e culturale verso una reale rappresentanza di genere .
Viene infatti riconosciuto dal TAR il principio secondo il quale una sola presenza di genere femminile nella giunta provinciale, in cui sono presenti 6 rappresentanti del genere maschile, non può soddisfare il reale equilibrio.
Questo è un tema che non può più essere ignorato, alla luce delle numerose sentenze del TAR Calabria per le violazioni della legge “Del Rio” e del principio costituzionale delle Pari Opportunità.
Una sentenza che mette il timbro ad una Giunta Raffa difforme dalla norma e dal dettato costituzionale e che lo “invita” a provvedere secondo quanto deciso dal Tribunale Ammnistrativo, pur nell’approssimarsi della scadenza del mandato. Perché non è così che andava affrontata una questione tanto importante a livello di rappresentanza e di rappresentatività, tenendola sospesa per un anno e poi, come si è visto, dopo il deposito del ricorso al TAR, pensare di risolverla in un frangente.
Eppure azioni di persuasione nei confronti del Presidente Raffa per vedere rispettato un diritto di “reale” rappresentanza di genere in seno alla Giunta Provinciale ce ne sono stati.
I ripetuti incontri, per quanto amichevoli, facevano apparire la richiesta come un consiglio dato dalla politica, dalle regole, dal rapporto di correttezza e di fiducia sempre registrato con lui. Ma di fronte ad una legittima richiesta di rimodulazione della Giunta c’ è stato, da parte del Presidente, un atteggiamento ostile oltre misura e impolitico che mi ha costretta a ricorrere al Tribunale Amministrativo.
I tanti ricorsi al TAR per il riequilibrio di genere vogliono essere simbolo evidente di una battaglia non ideologica, ma di sostanza, perché la presenza delle donne negli organismi dirigenti deve essere assicurata e resa effettiva laddove non avvenga spontaneamente. Anche attraverso azioni come queste potrà crescere e maturare finalmente nel nostro Paese una mentalità che sia in grado di superare la discriminazione di genere.
*: consigliera provinciale
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