SIDERNO – Negli ultimi mesi, la qualità dei servizi sanitari erogati dalla struttura ospedaliera di Locri è drasticamente peggiorata, fino al collasso, nonostante lo sforzo continuo del personale medico e paramedico. Davanti a questo picco di criticità senza precedenti, come Comitato dei sindaci della Locride abbiamo pensato una serie di iniziative atte ad aprire un confronto sulla tutela del diritto alla salute, in sinergia con la Regione Calabria, e che vedrà uno dei suoi massimi momenti nella pacifica, ma determinata protesta che metteremo in atto, davanti a Palazzo Chigi, il prossimo 14 novembre.
In tale ottica abbiamo accolto con enorme interesse il proficuo incontro tenutosi ieri, per volontà del presidente Oliverio, per discutere proprio delle condizioni di disagio in cui versa il nostro ospedale. Insieme ai colleghi sindaci, abbiamo manifestato, ai direttori generale e sanitario dell’ASP5, tutti i nostri dubbi sulle assurde carenze con cui convivono pazienti ed operatori del settore sanitario nella Locride.
Un incontro grazie al quale sono emerse le numerose richieste di personale medico e paramedico, fatte dai vertici dell’azienda sanitaria all’ing. Scura e rimaste inevase.
Il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, a queste latitudini viene tragicamente negato ai cittadini, da una classe dirigente nazionale sorda ed assenteista che altro non ha fatto, soprattutto negli ultimi anni, se non sottrarre, alle rappresentanze democraticamente elette, l’esercizio della garanzia e della tutela di un sacrosanto diritto per consegnarlo ai meccanismi di una tecnocrazia incapace e autoreferenziale.
Dalla riunione ne siamo usciti rafforzati nella nostra lotta, grazie al rinnovato e concreto sostegno del presidente Oliverio, una soddisfazione non rituale la mia, ma data dalla certezza di due precise indicazioni date ai due direttori presenti al tavolo. Intanto, la immediata richiesta all’ing. Scura di un piano di autorizzazioni straordinarie per l’ospedale di Locri, affiancata da una piena disponibilità, qualora la richiesta stessa non trovasse accoglimento, di ad agire con delibere straordinarie di Giunta.
Un atto di estrema responsabilità da parte del presidente Oliverio, disposto ad affrontare una forte azione di scontro politico e istituzionale, pur di salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini della Locride. Inoltre, il presidente ha inteso sollecitare i direttori sulla velocizzazione, nel rispetto dei termini di legge, delle procedure già autorizzate di assunzione di nuovo personale.
Come Comitato dei sindaci continueremo ad interloquire con il presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, e in quest’ottica la summenzionata manifestazione romana assume un rilievo ancora maggiore.
Il prossimo 3 novembre ci riuniremo presso il Comune di Siderno, alle ore 17, per un aggiornamento permanente sugli sviluppi della riunione di ieri e per organizzare al meglio la mobilitazione che insieme abbiamo pensato.
Se questo estremo atto rimarrà inascoltato, siamo pronti a consegnare le nostre fasce tricolori direttamente al Presidente della Repubblica. Sia però consapevole, ogni rappresentante del popolo italiano, dalle più alte cariche dello Stato alle deputazioni parlamentari, che questo significherebbe decretare l’abdicazione definitiva della Repubblica Italiana, nella Locride.
Rosario Rocca, presidente del Comitato dei sindaci della Locride