R. & P.
Continuiamo a registrare segnali negativi in campo sanitario. Dopo aver praticamente azzerato l’ospedale di Melito Porto Salvo, i vertici dell’ASP di Reggio Calabria si dimostrano puntualmente indifferenti ed insensibili, quando non incapaci ad operare, in merito alle annose problematiche sanitarie che affliggono in primis il versante jonico reggino e complessivamente l’itero territorio metropolitano.
Il nuovo ed ahimè preannunciato fallimento si è concretizzato con la chiusura del reparto di ortopedia di Locri. Va evidenziato a tal uopo che solo qualche mese addietro l’ASP-RC aveva predisposto (dopo un lungo tira e molla fra l’Azienda e qualche isolata istituzione del territorio) la chiusura del reparto di ortopedia di Melito P.S. con la finalità di garantire la “tenuta” del più importante presidio nella Locride. In seguito alla sconsiderata valutazione aziendale seguirono molte iniziative di protesta nell’Area Grecanica, individuali e di gruppo (con il coinvolgimento degli organi di stampa e financo della Prefettura). È molto grave che, dopo tale scelta aziendale, da alcuni di noi fortemente avversata, a distanza di soli pochi mesi venga dichiarato forfait anche a Locri. L’aspetto più drammatico di tale scelta è il negato diritto alla salute dei cittadini e quello più triste è che insieme alla chiusura dei reparti si sta determinando in modo irreversibile lo spopolamento dei territori circostanti ai due ospedali jonici, ed è paradossale che mentre da un lato la politica annuncia strategie nazionali e regionali per la difesa delle aree interne e per le aree ricadenti nell’obiettivo convergenza dell’Europa, dall’altro si consente la creazione dei presupposti per la cancellazione di interi territori ed aree omogenee. È il caso dell’Area Grecanica, che in questi mesi sta affrontando i temi dello sviluppo, attraverso la strategia nazionale per le aree interne (SNAI). È il caso della Locride che, mentre chiede al governo una Zona Economica Speciale, ottiene un trattamento “speciale” sì, ma in senso sfavorevole!
Viste le continue segnalazioni, portate avanti da qualche “giapponese” del nostro territorio, a mezzo stampa e per via istituzionale (Prefettura, Consiglio Metropolitano e Conferenza dei Sindaci in seno all’ASP-RC) che non lascerebbero ai responsabili di tali scelte neanche le attenuanti generiche, apparirebbe oltremodo ingiustificato se l’ASP-RC insistesse su scelte che penalizzano fortemente centinaia di migliaia di utenti reggini.
Se poi si dà atto che già il DCA 87/2015 prevedeva delle assunzioni per tutti gli ospedali della Città Metropolitana, inclusi i reparti di ortopedia, che inoltre il decreto N. 111 – 10.08.2017 – del Commissario Straordinario alla Sanità contempla ulteriori assunzioni (anche per le SOC di Ortopedia e Traumatologia), e che in seguito ai medesimi decreti nelle altre aziende calabresi si è proceduto a numerosissime assunzioni anche di personale medico, non possiamo non invocare la riapertura immediata del reparto di Ortopedia e Traumatologia di Melito P.S. e una altrettanto immediata assunzione del personale indispensabile per la riapertura di Locri e per il funzionamento ottimale di tutta la rete ospedaliera.
Se così non accadesse, l’unica arma a tutela del diritto alla salute dei cittadini e praticabile dagli amministratori locali, sarebbe quella di rivolgersi alle sedi legali competenti.
Reggio Calabria – 18.02.2018
Pierpaolo Zavettieri
COMPONENTE DI: DGL MEZZOGIORNO in MOVIMENTO