Il ministro della Salute dello Stivale, Orazio Schillaci, aveva addirittura chiesto 4 miliardi per il 2024 che gli sono stati evidentemente rifiutati, addirittura rinviando della metà, rispetto a quanto richiesto, ai dodici mesi successivi, sforbiciando nel settore che vedrà in chiaro difetto le altrimenti dette “Case di comunità”, in ragione di 414 entità, e gli “Ospedali di comunità” in calo di 96 unità. Se tanto ci dà tanto, si è portati a pensare che si dilata lo spiffero della porta verso la Sanità Privata, con gli utenti chiamati a curarsi avendo a che fare con lauti costi. Per chi potrà, evidentemente, permetterselo, o no?
di Antonio Baldari
“Nun c’è ‘na lira”. In maniera molto casereccia, come piace ardire di dire alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, la situazione italiana è questa, in vista della legge di bilancio 2024, il documento che descrive in maniera analitica e ben precisa ciò che si va a fare per l’anno che verrà: non ci sono soldi e quei pochi che ci sono si vanno a destinare su quei capitoli di spesa che sono i più urgenti. O almeno così dovrebbe essere.
Ed invero, vi è il solito comparto che viene sistematicamente bistrattato che è, indovinate quale? Risposta esatta! La Sanità, naturalmente, perché se c’è qualcosa da togliere agli italiani qual è? Ovviamente la salute, perché lo stimolo è chiaramente di non ammalarsi, con l’annesso augurio a godere sempre di ottima salute! La si prende con filosofia, naturalmente, perché qui la cosa è davvero seria, molto seria, stante il fatto che il taglio destinato al Servizio Sanitario Nazionale, e quindi “Pubblico”!, è dell’ammontare complessivo di 2 miliardi, che sono andati a scivolare, per così dire, al 2025.
A prendere, però, un brutto scivolone in tutto questo marasma è stato il ministro della Salute dello Stivale, Orazio Schillaci, il 56enne indipendente di destra – volendolo configurare politicamente ma non ve ne sarebbe bisogno visto che la Salute non ha, o non dovrebbe avere, colore – che aveva addirittura chiesto 4 miliardi per il 2024 che gli sono stati evidentemente rifiutati, addirittura rinviando della metà, rispetto a quanto richiesto, ai dodici mesi successivi: ora, delle due l’una, o il ministro Schillaci non ha fatto bene i propri conti, alzando il gomito nell’utilizzo del pallottoliere, o Palazzo Chigi ha il cosiddetto “braccino corto”, tenendo la coperta molto più stretta del solito, anzi volendo sforbiciare nel settore che vedrà in chiaro difetto le altrimenti dette “Case di comunità”, in ragione di 414 entità, e gli “Ospedali di comunità” in calo di 96 unità.
Insomma sarà un anno piuttosto interlocutorio, per non dire a tinte fosche, per la Sanità Pubblica italiana, già in grande sofferenza per i numeri in calo di medici di base ed infermieri, tanto per fare un esempio tra i più calzanti; oggi questi numeri che andranno effettivamente portati nero su bianco da qui alla fine dell’anno ma, se tanto ci dà tanto, si è portati a pensare che si dilata lo spiffero della porta verso la Sanità Privata, con gli utenti chiamati a curarsi avendo a che fare con lauti costi. Per chi potrà, evidentemente, permetterselo, o no?