(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- “I sindaci della Locride unitamente alle organizzazioni sindacali riunitasi in data odierna nella sala consiliare del Comune di Locri, su apposita convocazione, per discutere dell’Atto Aziendale adottato dalla gestione commissariale dell’Asp n°5, fatta la disamina (a seguito dei numerosi interventi), stigmatizzano il comportamento dei commissari che, in pochissimi giorni, pretendono di portare a termine una discussione importante su tale Atto che, rappresenta il primo Atto organizzatorio dopo l’unificazione delle tre ex Asp, denunciano la mancanza di una dotazione organica a corredo e ad integrazione dello stesso Atto Aziendale che, non può ridursi a una mera elencazione di strutture semplici e complesse; pertanto, viene chiesto con forza all’Asp, la convocazione come previsto dalle norme di legge, di sindaci, organizzazioni sindacali e parti sociali”.
Quanto riportato non è altro che il contenuto del documento che, i sindaci del comprensorio locrideo e le organizzazioni sindacali per l’appunto, hanno firmato questo pomeriggio, per chiedere la sospensione dell’atto aziendale, redatto dalla Commissione Straordinaria dell’Asp di Reggio Calabria, in conformità alle linee guida D.C.A. 130/2015.
E’ venerdì scorso che ai sindaci viene trasmesso il già citato Atto, chiedendone un parere, entro oggi 2 maggio. Motivo valido per indurre il sindaco di Locri Giovanni Calabrese e il sindaco di Siderno Pietro Fuda, a promuovere nel pomeriggio odierno, un incontro dal tema “Atto Aziendale: cosa cambia per il nostro Ospedale e per la sanità sul territorio?”, alla quale hanno preso parte il direttore sanitario del nosocomio locrese, Schirripa, medici, alcuni primi cittadini, rappresentanti sindacali e associazioni.
<<Il fine di questa riunione, promossa dall’Osservatorio Comunale sulla Sanità-ha esordito Calabrese– è esaminare pubblicamente l’Atto Aziendale, chiedendo ai commissari straordinari dell’Asp,di attivare la procedura di concertazione, così come stabilito dalla vigente normativa in materia, chiedendo del tempo prima dell’approvazione per tutelare la nostra sanità. Leggendo l’Atto in questione, ho riscontrato qualche perplessità, non ho ben capito le migliorie per l’Ospedale e per il territorio. Da due anni, non abbiamo visto nessun cambiamento in positivo, anzi ci siamo trovati dinanzi alla chiusura di molti reparti>>.
Il direttore sanitario Schirripa prendendo la parola, non ha celato le carenze che permangono nel presidio ospedaliero <<Carenze- ha detto- che dobbiamo cercare di risolvere, passando dalla logica dell’emergenza a quella della programmazione. C’è un macigno del debito pregresso e poi c’è il capitolo delle assunzioni; per questo, ci sono delle procedure obbligatorie da seguire>>.
Schirripa ha fermamente evidenziato, rivolgendosi ai sindaci che<<L’Atto Aziendale da voi ricevuto, non è stato inviato nei dettagli, ma per sommi capi. Questo Atto, deve essere partecipato da sindaci, sindacati e cittadini. Abbiamo bisogno di un’assistenza sanitaria qualificata. Ci dobbiamo dare da fare, per nuove assunzioni e nuove tecnologie>>.
A quanto pare, nel nostro Ospedale, sarebbero previste 19 strutture complesse, 6 strutture semplici dipartimentali e 21 strutture semplici.
L’osservazione principale è stata indicata a seguire, dal sindaco di Siderno, Pietro Fuda <<Il nostro Atto è stato fatto con i piedi. Perché Reggio non rispetta le linee guida? Con il debito pregresso, non potremo assumere nè infermieri nè medici>>.
Vari e numerosi gli interventi con delle proposte avanzate dai primi cittadini presenti, e non solo.
Da Giuseppe Varacalli, sindaco di Gerace e presidente della conferenza dei sindaci dell’Azienda Sanitaria Provinciale che, ha ribadito quanto sia fondamentale ragionare in termini azienda; al sindaco di Caulonia, Ninni Riccio che, ha proposto ad esempio, di fare di una struttura della Città che amministra, un punto di primo intervento. Una proposta la sua, alla quale il commissario dell’Asp, non ha fatto pervenire alcuna risposta.
Per l’ex direttore sanitario Antonio Previte, sarebbe opportuno definire in toto l’organigramma ospedaliero, per rendere completo l’Atto Aziendale.
La nostra zona- è poi intervenuto il sindaco di Casignana Antonio Crinò– viene penalizzata rispetto ai Distretti di Polistena a e Gioia Tauro. Noi medici, siamo sotto stretto tiro della magistratura e non riusciamo a lavorare con serenità. Spesso, ci ritroviamo nei Tribunali per casi di malasanità, anziché nelle sale operatorie. I tecnici della sanità siamo noi medici e i sindaci, devono vigilare sulle situazioni ospedaliere>>.
E poi ancora Mimma Pacifici, segretario generale Cgil Reggio Calabria-Locri che, nel considerare non solo la problematica Ospedale ma l’intero sistema sanitario del territorio, in un momento cruciale quale è la futura Città Metropolitana, ha invitato i presenti a chiedere un immediato incontro al sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, esigendo quello che come area della Locride, non è stato ancora concesso.
Mentre Nuccio Azzarà, segretario provinciale della Uil/Fpl, ha tenuto a precisare come siano senpre i sindaci a <<Porsi il problema di come viene organizzata qui la sanità. L’inversione di tendenza manca, la politica non brilla in questo momento. I commissari perdono l’occasione di essere presenti, è un loro dovere confrontarsi, l’Atto Aziendale non riguarda un mondo sanitario ma soprattutto, i cittadini che si interrogano. Si parla di strutture semplici e complesse, ma una struttura in più, non crea un nuovo servizio alla cittadinanza. Da sei mesi, gli unici commissari che abbiamo incontrato, sono quelli ad Acta. L’Asp è diventata una sorta di bancomat>>.
<<Questo atto aziendale- ha incalzato Firmo Michele della Uil– se non c’è personale è inutile, è una presa in giro. Sulla salute del cittadino, non si può scherzare>>.
<<E’ inconcepibile- ha concluso Calabrese– approvare oggi questo Atto che, deve essere rivisto, dobbiamo impedire il continuo depauperamento dell’Ospedale>>.
Il documento redatto dai sindaci e organizzazioni sindacali, domani stesso sarà trasmesso ai commissari, al prefetto, al presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio e al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
Di seguito il video con i dettagli di alcuni interventi della riunione.