di Gianluca Albanese (ph. Enzo Lacopo)
LOCRI – “La sanità locridea deve rimettere al centro le esigenze del paziente e i nuovi primari non devono essere frutto di raccomandazioni o indicazioni, men che meno devono essere scelti tra i parenti e gli amici dei politici o dei vertici del settore. Ben vengano, a questo punto, anche dei nuovi primari che vengono da fuori, purché siano persone all’altezza del compito, perché la sanità locridea non può perdere altro tempo”.
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Sono le parole dell’assessore all’Ambiente del Comune di Locri Alfonso Passafaro, pronunciate in occasione della recente visita all’ospedale di Locri del commissario straordinario dell’Asp numero 5 Sarica.
“Sono contento – ha proseguito Passafaro – che il commissario Sarica abbia apprezzato il mio intervento e gli ho pure detto che ha tutto la nostra fiducia, ma da locresi, ancora prima che da amministratori, sappiamo che servono fatti concreti e segnali decisi di rilancio, perché il tempo delle deleghe in bianco è finito”.
Per far comprendere meglio il senso del concetto che ha inteso esprimere, Passafaro cita un esempio lampante, quello dell’ex primario di Ortopedia Vincenzo Macrì: “Un luminare – ha detto l’assessore – un professionista giovane e della zona famoso in tutta Italia, che ha cercato di rendere al meglio anche qui, ma dopo pochi anni non è stato più nelle condizioni di operare per come sa, tanto che ha preferito andar via. Ecco – ha aggiunto – la sanità locridea non si può permettere il lusso di perdere professionisti come lui e sarebbe bello che un giorno potesse tornare a lavorare qui con tutte le condizioni ottimali che un mestiere così difficile e delicato come il suo necessitano”.
Ma non solo. Passafaro non ha risparmiato nemmeno una stoccata al sindacato. “Si lamentano – ha detto – della mancanza di personale infermieristico, ma poi si scopre che molti addetti assunti con tale qualifica si sono ritrovati a lavorare negli uffici, e questo non è corretto perché prima di tutto vanno gli interessi dei pazienti e poi le singole carriere”.
Non rimane, a questo punto, che osservare quello che sarà l’orientamento del nuovo vertice dell’Asp reggina.