RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Nel mentre si continua con lo scontro istituzionale (Oliverio-Scura) e si litiga per l’assegnazione della sede della struttura commissariale, la sanità regionale, come ripetiamo da tempo, naviga a vista, procedendo a tentoni, mettendo rattoppi e dando libero sfogo alle dichiarazioni parolaie di vecchi e nuovi venditori di fumo, unitamente all’indolenza del lasciar stare e posticipare, mentre si interviene e si decide solo per aggiustamenti di piccolo cabotaggio e per favorire i soliti unti del Signore. Quindi malgrado sia trascorso un anno dalle elezioni regionali della sbandierata inversione di tendenza, del cambio marcia declamato non si vede l’ombra, anzi se possibile le cose sono peggiorate, come stanno a certificare graduatorie di ogni tipo,a livello nazionale ed europeo, ultimo il rapporto 2015 di Agenas-Libera su “Trasparenza, etica e legalità nel settore sanitario”.
In tutto questo bailamme, in tutto questo caos ancora oggi l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria è lasciata senza guida dal 9 settembre u.s., è abbandonata al suo destino, come una nave alla deriva; un’Azienda con un bilancio di oltre 700 milioni di euro, 4000 dipendenti circa e che dovrebbe erogare servizi sanitari a circa 500.000 abitanti. Mentre il commissario Scura , disquisisce sull’allocazione/trasferimenti delle RMN strizzando-schiacciando l’occhio alle strutture private, mentre oltre 200 commissari ad acta si insediano all’ASP con la conseguenza che non solo devono essere pagati i legittimi crediti ma sono gravati, inoltre, da spesse accessorie.
In tutto questo l’aggravante che ancora oggi non si sa chi deve firmare i mandati di pagamento dei dipendenti, dei creditori, eccetera! Infatti ancora lo stipendio di novembre non è stato firmato e portato in banca e non si sa se e quando saranno adempiute le formalità di rito. Ma cosa ancora più grave è che con la prossima mensilità di dicembre oltre a dover pagare la tredicesima, deve essere effettuato il conguaglio fiscale e tutti gli adempimenti fiscali in capo a tutte le Aziende/Enti. Ma nessuno si è preoccupato di avviare le procedure per la formalizzazione di una gara considerato che la Ditta aggiudicataria (in regime di prorogatio da circa 20 anni) è stata revocata e pertanto nessuno è in grado di espletare tutti gli adempimenti fiscali previsti!
Questo è il livello di programmazione regionale (Amministrazione regionale e struttura commissariale) che lascia un’Azienda Sanitaria decapitata, che consente abusi di norme, incarichi, appalti e che applica il principio “fate come dico ma non
fate come faccio”. Allora si assiste a pensionati che occupano posti di vertice regionali e aziendali, malgrado leggi dello Stato lo vietino; per prorogatio si perpetuano incarichi illeciti, utilizzazioni improprie e si sottoscrivono accordi, o privi di ogni valore giuridico oppure ridondanti di norme preesistenti.
Dove sono i soggetti che devono, sottolineiamo devono, esercitare vigilanza e controllo? Nella prima Repubblica davanti all’evidente incapacità si applicava l’istituto delle dimissioni, qui si bivacca per sopravvivere in attesa di tempi migliori, ma la situazione è già catastrofica e non si può giocare.
In tutto questo chi paga? Sempre i soliti noti, cittadini utenti e dipendenti.