Nei giorni scorsi la direzione sanitaria dell’Ospedale di Locri ha preso atto che non è possibile garantire i turni medici notturni in Ortopedia, dalle ore 20 alle successive ore 8 di mattina.
Quindi, temporaneamente, nel periodo dal 29 agosto e fino a 6 settembre 2017, come da delibera, i pazienti ricoverati in Ortopedia avrebbero dovuto ricevere assistenza dai medici in servizio negli altri reparti, già sovraccarichi di lavoro e sottodimensionati.
Il giorno successivo la delibera è stata ritirata.
Ad oggi permane una grave situazione di crisi e di operatività nel reparto di Ortopedia. Anche altri reparti risultano sottodimensionati, con carenza di personale e con apparecchiature obsolete.
Appare chiaro un disegno, già predisposto, per far chiudere gli istituti sanitari pubblici nella Locride nell’assoluto silenzio di chi ha la responsabilità politica di gestire la sanità nel nostro territorio.
È in atto un’azione di chiusura a singhiozzo di specifici servizi sanitari, sintomo di una volontà di pervenire alla negazione del diritto alla salute nel nostro territorio, con pazienti costretti, per chi ha le possibilità, a fuggire verso altre Regioni.
La Regione Calabria è assente e l’intera politica sanitaria regionale sembra rispondere più a logiche di lobby che a quelle delle esigenze del territorio.
La chiusura del reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Locri con conseguente sospensione dei servizi di ricovero, sala operatoria e ambulatorio fino al rientro dei medici in malattia; il dirottamento dei pazienti a Polistena; tutte le negligenze legate alla gestione della sanità pubblica, in primis le mancate assunzioni, attestano inequivocabilmente il fallimento della Giunta regionale e l’incapacità di tutelare il diritto alla cura, in spregio alla nostra carta costituzionale.
È urgente una discussione pubblica ai vari livelli, ad iniziare dal consiglio comunale di Siderno fino a coinvolgere, se necessario, la Magistratura, sulle iniziative da intraprendere per garantire i servizi essenziali della sanità sul nostro territorio e per capire se c’è un progetto d’azione a favore della sanità regionale e dei nostri nosocomi, ormai agonizzanti e privati di ogni decoro e dignità.
Oramai è chiaro che la politica, ad ogni livello, se non viene spronata da una forte mobilitazione popolare volge lo sguardo altrove con le ovvie conseguenze di fasce di popolo sempre più sospinte verso la povertà e la mancanza di qualsivoglia tutela da parte delle istituzioni, a partire dal governo centrale e regionale.
Fattore Comune esige che la politica cominci ad operare a tutela dei cittadini: una politica che inizi a fare gli interessi del malato e della propria terra, e che sia la politica delle questioni sociali e non delle lobby.
Fattore Comune lancia un grido d’allarme per le condizioni estreme in cui versa l’Ospedale Civile di Locri e il reparto di Ortopedia – il nosocomio locrese non va chiuso, semmai potenziato– e sente il dovere di farsi interprete di queste esigenze civili, sociali, morali, protestando contro questa assurda violazione del diritto alla salute: diritto imprescindibile ed inviolabile di ogni cittadino.
Fattore Comune -Sinistra Italiana Siderno