R. & P.
Ho avuto esplicito incarico da parte del gruppo di Lavoro “Emergenza urgenza in Calabria e nella Locride” di cui sono Amministratore di parteciparvi quanto segue:
siamo un gruppo di circa ottanta persone. La stragrande maggioranza medici ospedalieri in servizio o in pensione, con precedenti impegni nel volontariato e nell’associazionismo. Tra noi, anche rappresentanti della società civile tra cui ammistratori e giornalisti.
Abbiamo operato ed operiamo nella Locride. Nel momento in cui l’epidemia di Coronavirus ha dato i primi segnali di presenza in Italia, abbiamo costituito il gruppo perché nessuno come noi conosce lo stato della Sanità nella Locride e le condizioni in cui versa l’Ospedale di Locri.
La nostra associazione è stata utilissima per lo scambio costante di informazioni a livello professionale attraverso WhatsApp e Facebook ma, nonostante i nostri appelli, scaturiti da proposte, commenti, condivisioni e reazioni, non abbiamo trovato interlocutori a livello politico-istituzionale.
Eppure non abbiamo nulla da chiedere per noi, ma consapevoli che qualora la Locride avesse dovuto affrontare l’urto della epidemia, sarebbe stata una catastrofe. A dire il vero abbiamo stimolato fortemente le persone a starsene a casa, coscienti tutti del fatto che la Sanità della Locride non sarebbe stata in grado ( e stando così le cose non lo è) di contrastare il fenomeno Covid-19.
Ciò è stato determinante e si deve dare merito alla responsabilità di ogni abitante che con grande rispetto si è salvaguardato personalmente dal contagio e, nel contempo, impedito il propagarsi dello stesso.
Noi non siamo impegnati in politica, non siamo alla ricerca di notorietà nè tantomeno abbiamo aspirazioni ad occupare posti di comando. Sentiamo forte il dovere di metterci a disposizione della nostra gente e pertanto, riteniamo assurdo che si pensi di “governare” un territorio senza utilizzare competenze, energie ed impegno civile che pur sono presenti.
Lontano da noi la volontà di dare giudizi su alcuno. Non è nostro compito. E tuttavia adesso vogliamo lanciare le nostre proposte perchè fin da ora sarà necessario affrontare la fase immediatamente successiva all’epidemia.
Riteniamo prioritari due punti essenziali:
1)la sanità della Locride deve uscire dalla permanente emergenza e l’Ospedale di Locri deve essere nelle condizioni di soddisfare i bisogni di salute del territorio;
2)la stagione balneare è alle porte ed i bambini, anche per motivi di salute, non devono rinunciare al mare. Noi abbiamo il dovere di prepararci alle fasi successive di queste restrizioni estreme e vogliamo essere propositivi, creando le condizioni per offrire il nostro mare calabrese e soprattutto quello della Locride, in piena sicurezza. Dobbiamo unire le forze e le professionalità per un Piano Mare che ci trovi pronti ai ragionevoli e radicali comportamenti che si dovranno adottare, per offrire ai bambini ed ai loro genitori una vacanza al mare controllata e protetta. A tale riguardo, vorrei ricordare che per il terzo anno consecutivo la Calabria è tra le regioni italiane al 1° posto con 18 Bandiere Verdi (spiagge a misura di bambini e loro genitori).
Noi ci siamo.
Abbiamo idee e progetti maturati in tanti anni di lavoro e di volontariato e che noi, in questo momento difficile per la vita della nostra Terra, mettiamo gratuitamente a disposizione delle Istituzioni e delle nostre comunità.
Fiduciosi porgiamo distinti saluti.
Per il gruppo EMERGENZA COVID-19 IN CALABRIA E NELLA LOCRIDE
Roberto Trunfio
Già Primario Pediatria e Neonatologia Ospedale Locri
email roberto.trunfio@libero.it