di Francesca Cusumano
SANT’ILARIO DELLO IONIO- E’ l’avvocato Francesco Carnuccio a rappresentare e difendere il sindaco di Sant’Ilario dello Ionio Pasquale Brizzi, contro il decreto di incandidabilità ricevuto il 19 giugno scorso, esattamente a poche settimane dalla sua riconferma per il terzo mandato consecutivo.
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Atto per il quale come già spiegato ieri alla nostra testata, il primo cittadino ha proceduto facendovi ricorso il giorno successivo, senza che vi fossero ulteriori conseguenze per l’incarico di recente conferito (ottenuto grazie al superamento del quorum raggiunto nella tornata elettorale del 25 e 26 maggio con circa il 95% dei voti validi), perché “non è stato dichiarato dopo il terzo grado di giudizio”.
Ma andiamo con ordine. E’ il Tribunale di Locri, dopo aver preso conto allo scadere dell’ultimo quinquennio amministrativo, dello scioglimento del Comune disposto dalla presidenza del Consiglio dei Ministri a tre mesi circa dalla fine (perché riscontrate forme di ingerenza di criminalità organizzata), affidando la gestione dell’Ente ad una triade commissariale nominata dal prefetto di Reggio Calabria, a decretare che Pasquale Brizzi, “non potrà essere candidato alle prossime elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali che si svolgeranno nella Regione”.
Secondo le motivazioni indicate nel provvedimento applicato, dal legale del primo cittadino “La Corte dovrà reintegrare nella ricostruzione dei fatti, il provvedimento reclamato, perché omissivo, rendendo atto della inesistenza della notificazione a Pasquale Brizzi del ricorso avanzato dal Ministro dell’Interno e del decreto del presidente del Tribunale di comparazione delle parti in camera di consiglio; e dovrà rendere atto che il reclamante in conseguenza di quanto, non ha quindi potuto conoscere il procedimento innescato dall’istanza del Ministero, parteciparvi, difendersi e contraddire all’istanza stessa tesa a conculcargli (transitoriamente) il diritto di elettorato passivo. Solo, quindi, dalla comunicazione/notifícazione del decreto (notificazione del 18.6.2014), è iniziato a decorrere il termine di impugnazione (reclamo)”.
Nello specifico, è stato chiesto che “venga dichiarata la nullità del decreto collegiale pronunciato dal Tribunale di Locri oppure riformarlo; pronunciare la cessazione della materia del contendere; dichiarare che la stessa domanda d’incandidabilità è totalmente infondata in fatto e in diritto”.
E a proposito dei fondamentali principi di “trasparenza e legalità”, era stato proprio il sindaco Brizzi a sottolineare durante la campagna elettorale e poi nella seduta del primo civico consesso, che il primo passo dopo il suo insediamento sarebbe stato quello di richiedere al prefetto, l’attivazione del comma 3 art. 145,T.U. Enti Locali 267/2000, così da essere affiancato nel proprio operato sin dal primo giorno, da funzionari della Prefettura o da altri enti pubblici indicati dalla stessa << Il nostro Palazzo di Città- sarà sempre di vetro, vogliamo essere controllati quotidianamente. Da questo, nasce la serenità di governare per il proprio paese”.