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SANT’AGATA DEL BIANCO – “E’ più colpevole un sindaco che in un mese non riesce a realizzare un depuratore, o uno Stato che per 37 anni non ha effettuato nessun controllo e, quindi, ha disconosciuto (o ha fatto finta di disconoscere) il problema?”
Se lo chiede amaramente Domenico Stranieri, giovane sindaco di Sant’Agata del Bianco, indagato perché non avrebbe realizzato il depuratore del suo paese.
La vicenda ha del paradossale e sembra tratta da una qualche pagina di Kafka. Incredibile, se non fosse vera. Al sindaco, nel luglio dello scorso anno si chiede conto della mancata realizzazione di un depuratore i cui lavori sono cominciati nel 1979 (quando lo stesso sindaco aveva due anni) e lo si indaga nonostante sia stato eletto alla guida del paese solo un mese prima e nonostante del 1979 non sia stata fatta alcuna indagine sullo stato dei lavori della struttura.
E’ assurda l’intera vicenda?
Noi di “Nuova Calabria” nell’esprimere la nostra più sincera solidarietà al primo cittadino di Sant’Agata del Bianco, non possiamo non esimerci dal porci e porvi una domanda: “Può il sistema di uno Stato libero e democratico avere comportamenti simili? Ipotizzare un reato, indagare ora dopo tanti anni di assenza e pretendere le giustificazioni da un sindaco appena eletto?
La vicenda scoraggerebbe tutti e non indurrebbe alcuno a sentire la sincera volontà di contribuire al miglioramento della propria comunità, ma un barlume di speranza vogliamo ancora cercarlo, nelle coscienze delle donne e degli uomini di buona volontà, e tenerlo in vita.
Ci viene in soccorso una riflessione di Martin Luter King: “La vigliaccheria chiede: è conveniente? La vana gloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto? Prima o poi arriva l’ora in cui bisogna prendere una posizione che non è sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla perché è giusta”.
*Nuova Calabria 18.03.17