R. & P.
Si è svolto nel Comune di Sant’Agata del Bianco l’incontro di avvio dei tavoli territoriali per l’attuazione del progetto “HubCultura”. Il team di professionisti dell’agenzia Officina delle Idee si è confrontato con i Sindaci ed i tecnici dell’area che gravita attorno alla Vallata La Verde – Bruzzano, Ferruzzano, Bianco, Africo, Samo, Sant’Agata, Caraffa e Casignana -.
ll progetto, finanziato dal Ministero dei Beni Culturali, è finalizzato alla valorizzazione integrata del patrimonio culturale e coinvolge 64 Comuni delle provincie di Reggio Calabria, Catanzaro e Vibo Valentia (da qui la denominazione “HubCultura”) tra Jonio e Tirreno, Serre e Aspromonte. Si tratta di un progetto innovativo, primo in Calabria e settimo nella graduatoria generale
dei progetti pervenuti al MiBACT, per la valorizzazione e la messa in rete dei beni culturali.
L’incontro, che si è svolto martedì 31 ottobre, ha visto il saluto del Sindaco di Sant’Agata, Domenico Stranieri, che ha evidenziato l’importanza del progetto e l’opportunità, finalmente, di avviare un marketing d’area, poiché “la sfida del futuro sarà sempre di più quella di creare un vero e proprio sistema territoriale, laddove cultura, economia e tecnologia non rappresentino pezzi separati di conoscenze distinte ma siano riunite e collegate in un solo contesto”.
Subito dopo è intervenuto Walter Scerbo, Sindaco del Comune di Palizzi Capofila, che ha evidenziato “il ruolo importante di questo progetto, che di per sé è già un successo per la capacità di convergenza e di aggregazione in una sola proposta progettuale. Proposta che permetterà di mettere a sistema l’insieme dei beni culturali, ambientali e storici, di cui ogni Comune è dotato, per giungere alla predisposizione del piano strategico, strumento di programmazione e programmazione delle risorse comunitarie e nazionali, da cui ne deriverà il finanziamento per l’attuazione”.
I lavori si sono conclusi con l’intervento di Antonio Blandi, Presidente di Officina delle Idee, che ha spiegato le azioni del progetto: azioni d’integrazione, complementarietà ed ottimizzazione; nuovi prodotti e servizi; rilevazione dei beni culturali; nuovi modelli organizzativi e collegamento tra risorse, progetti e soggetti, coinvolgendo le popolazioni locali in un processo integrato di rivitalizzazione dell’area, attraverso un progetto strategico d’area.
Insomma, un’occasione unica per una aggregazione partenariale che coinvolge un territorio di quasi 200.000 abitanti che realizzerà un prodotto d’area integrato capace di generare economia sostenibile basata su risorse già esistenti.